Per valorizzare un’autrice ingiustamente «scacciata dal paradiso dell’attenzione», il saggio delinea criticamente la figura di Gianna Manzini così come emerge dalle lettere sia di recente pubblicate sia inedite. Nel rapporto con Enrico Falqui, con cui dal 1935 decide non solo di «vivere» ma anche di «lavorare insieme», e con gli amici Leonetta Cecchi, Giuseppe e Luisa Dessì, che coinvolge nei suoi progetti, su tutti la direzione della rivista «Prosa», affiora l’«autoritratto» di sicuro non progettato, schietto e genuino, di una donna e organizzatrice culturale. Nel legame rispettoso con i maestri De Robertis e Cecchi, che ne influenzano le tecniche stilistiche e compositive, e in quello amicale e professionale con Arnoldo Mondadori per curare la sua immagine pubblica, spicca invece il suo talento di scrittrice. Questi aspetti si ritrovano nel breve ma intenso carteggio con Gianfranco Contini (1941-1956), ancora inedito, in cui, oltre a questioni private e reciproca stima (Manzini è, insieme a Banti, l’unica donna inserita nella Letteratura dell’Italia unita), risalta la preoccupazione di affermarsi come autrice veramente europea con la traduzione dei suoi testi in Francia.

Autoritratto (in)volontario. Per un profilo epistolare di Gianna Manzini

Antonio D'Ambrosio
2023

Abstract

Per valorizzare un’autrice ingiustamente «scacciata dal paradiso dell’attenzione», il saggio delinea criticamente la figura di Gianna Manzini così come emerge dalle lettere sia di recente pubblicate sia inedite. Nel rapporto con Enrico Falqui, con cui dal 1935 decide non solo di «vivere» ma anche di «lavorare insieme», e con gli amici Leonetta Cecchi, Giuseppe e Luisa Dessì, che coinvolge nei suoi progetti, su tutti la direzione della rivista «Prosa», affiora l’«autoritratto» di sicuro non progettato, schietto e genuino, di una donna e organizzatrice culturale. Nel legame rispettoso con i maestri De Robertis e Cecchi, che ne influenzano le tecniche stilistiche e compositive, e in quello amicale e professionale con Arnoldo Mondadori per curare la sua immagine pubblica, spicca invece il suo talento di scrittrice. Questi aspetti si ritrovano nel breve ma intenso carteggio con Gianfranco Contini (1941-1956), ancora inedito, in cui, oltre a questioni private e reciproca stima (Manzini è, insieme a Banti, l’unica donna inserita nella Letteratura dell’Italia unita), risalta la preoccupazione di affermarsi come autrice veramente europea con la traduzione dei suoi testi in Francia.
2023
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