Notoriamente nella storia dell’uomo, il sottosuolo ha sempre rappresentato luogo di conservazione alimentare, sia per le favorevoli condizioni di temperatura e umidità che per il suo ruolo di protezione dagli agenti esterni e dagli insetti nocivi. Recentemente, in Val di Non (TN), un accordo siglato tra la Tassullo Materiali spa, il Consorzio Melinda e gli enti locali ha permesso di riutilizzare in modo estremamente vantaggioso per il territorio gli ampi spazi in sotterraneo creati dalle attività estrattive effettuate nella cava di Rio Maggiore. Tali spazi, infatti, grazie all’inerzia termica tipica dell’ambiente ipogeo, possiedono caratteristiche idonee alla conservazione anche su lungo periodo di generi alimentari deperibili, con consistenti risparmi di energia. Le locali condizioni geologiche, rendono il sito particolarmente adatto ad un suo impiego per lo stoccaggio: dal 2013, le attività estrattive sono condotte in modo da creare delle celle autonome, utilizzate prevalentemente per la conservazione in atmosfera controllata delle mele Melinda e, potenzialmente, per lo stoccaggio di risorse idriche e come locazione del data-center della Provincia di Trento. La filiera virtuosa, che qui coniuga l’attività di estrazione ipogea con un riutilizzo degli ambienti di scavo, costituisce un esempio di eccellenza di rilievo internazionale.
Conservazione alimentare in ambiente ipogeo: l’esempio delle cave in sotterraneo della Val di Non.
Antonio Galgaro
Supervision
;Giorgia Dalla SantaConceptualization
;Matteo CultreraFormal Analysis
;Michele De CarliMethodology
;Maurizio FauriWriting – Review & Editing
;Simonetta ColaWriting – Review & Editing
;Paolo ScottonWriting – Review & Editing
;
2018
Abstract
Notoriamente nella storia dell’uomo, il sottosuolo ha sempre rappresentato luogo di conservazione alimentare, sia per le favorevoli condizioni di temperatura e umidità che per il suo ruolo di protezione dagli agenti esterni e dagli insetti nocivi. Recentemente, in Val di Non (TN), un accordo siglato tra la Tassullo Materiali spa, il Consorzio Melinda e gli enti locali ha permesso di riutilizzare in modo estremamente vantaggioso per il territorio gli ampi spazi in sotterraneo creati dalle attività estrattive effettuate nella cava di Rio Maggiore. Tali spazi, infatti, grazie all’inerzia termica tipica dell’ambiente ipogeo, possiedono caratteristiche idonee alla conservazione anche su lungo periodo di generi alimentari deperibili, con consistenti risparmi di energia. Le locali condizioni geologiche, rendono il sito particolarmente adatto ad un suo impiego per lo stoccaggio: dal 2013, le attività estrattive sono condotte in modo da creare delle celle autonome, utilizzate prevalentemente per la conservazione in atmosfera controllata delle mele Melinda e, potenzialmente, per lo stoccaggio di risorse idriche e come locazione del data-center della Provincia di Trento. La filiera virtuosa, che qui coniuga l’attività di estrazione ipogea con un riutilizzo degli ambienti di scavo, costituisce un esempio di eccellenza di rilievo internazionale.Pubblicazioni consigliate
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