Il multiforme partigiano: figure della Resistenza

L’irregolarità è il tratto peculiare per il quale il partigiano, soggetto non previsto dai manuali militari, viene ridotto da parte nazifascista a «bandito», «terrorista» e «fuorilegge» da reprimere con ogni mezzo. Ma l’eterogeneità è anche, nelle celebrazioni del dopoguerra, l’aspetto della guerriglia resistenziale che più viene occultato, enfatizzando l’organizzata disciplina e il senso del dovere. Il saggio, analizzando le maggiori rappresentazioni letterarie della Resistenza italiana, ipotizza che in esse - proprio a partire dall'eterogeneo - abiti una forma peculiare di realismo, analizzabile sia come "effetto di realtà" che come "ritorno del represso". Le figure del caos e della multiformità, a ben vedere, sono dotate infatti di due facce: una festosa, carnevalesca, e una tragica, legata allo «scandalo della morte», poiché la messa in scena del carnevale delle divise e delle armi reca in sé inevitabilmente i germi del tragico e i segni del macabro.