I più antichi esemplari noti del 'quadrato magico' ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR, rinvenuti negli scavi di Pompei, sono inizialmente analizzati dal punto di vista grafico e linguistico, individuandone le caratteristiche che permettono di considerarli copie fedeli di un archetipo databile al III s. a.C. L'esame lessicale e contenutistico del testo del 'quadrato' porta poi a riconoscerlo come precoce manifestazione, in ambito latino, della 'metafora agricola' della scrittura che tanta fortuna conoscerà in molta parte della cultura europea successiva, fino ai nostri giorni, e di cui si individuano comunque alcuni precedenti di ambito greco. La giunzione dei dati cronologici con quelli di contenuto conduce infine a identificare nella dialettica interna al collegium scribarum histrionumque degli ultimi anni del III s. a.C. -che doveva portare di lì a poco, sotto l'egida degli Scipioni, alla sua 'esplosione' in diverse corporazioni professionali dei vari operatori culturali- il contesto storico-culturale in cui dovette originarsi il celebre palindromo, complessivamente interpretato come 'lamento dello scriba'

'Rotas opera tenet, arepo sator'. Un'interpretazione del 'quadrato magico' pompeiano

BENUCCI, FRANCO
2008

Abstract

I più antichi esemplari noti del 'quadrato magico' ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR, rinvenuti negli scavi di Pompei, sono inizialmente analizzati dal punto di vista grafico e linguistico, individuandone le caratteristiche che permettono di considerarli copie fedeli di un archetipo databile al III s. a.C. L'esame lessicale e contenutistico del testo del 'quadrato' porta poi a riconoscerlo come precoce manifestazione, in ambito latino, della 'metafora agricola' della scrittura che tanta fortuna conoscerà in molta parte della cultura europea successiva, fino ai nostri giorni, e di cui si individuano comunque alcuni precedenti di ambito greco. La giunzione dei dati cronologici con quelli di contenuto conduce infine a identificare nella dialettica interna al collegium scribarum histrionumque degli ultimi anni del III s. a.C. -che doveva portare di lì a poco, sotto l'egida degli Scipioni, alla sua 'esplosione' in diverse corporazioni professionali dei vari operatori culturali- il contesto storico-culturale in cui dovette originarsi il celebre palindromo, complessivamente interpretato come 'lamento dello scriba'
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