Nel percorso poetico di Andrea Zanzotto, i papaveri occupano una posizione liminare (all’inizio e alla fine dell’opera) con un ruolo ambivalente. Nelle prime raccolte (Dietro il paesaggio, Elegia e altri versi, Vocativo) sono indistinti elementi della natura, capaci tuttalpiù di aggiungere un tocco cromatico al paesaggio. Non più nominati in seguito (con la sola eccezione in Pasque), nelle ultime raccolte la loro presenza si fa ingombrante. In Meteo si descrive l’invasione di piante parassitarie, tra cui proprio i papaveri (cui è dedicato un trittico), che, se da una parte denunciano la contaminazione della natura da parte dell’uomo, dall’altra rappresentano la rigenerazione continua della vita. Nella successiva Sovrimpressioni se ne dichiara la scomparsa: di fronte ai cataclismi «un solo papavero sta», che in questo quadro desolante assume valenza metapoetica. La stessa idea si riverbera nel trittico di Conglomerati, speculare al precedente. Il ritorno ai papaveri è certo mediato dagli Haiku, in cui assurgono a protagonisti, anticipando l’aperta denuncia al cambiamento climatico. L’intervento si propone di indagare la loro funzione e la loro presenza sul piano sia simbolico sia retorico-stilistico, in quanto elementi atti a riflettere e comunicare la radicale metamorfosi del paesaggio.

I papaveri di Andrea Zanzotto

Antonio D'Ambrosio
2025

Abstract

Nel percorso poetico di Andrea Zanzotto, i papaveri occupano una posizione liminare (all’inizio e alla fine dell’opera) con un ruolo ambivalente. Nelle prime raccolte (Dietro il paesaggio, Elegia e altri versi, Vocativo) sono indistinti elementi della natura, capaci tuttalpiù di aggiungere un tocco cromatico al paesaggio. Non più nominati in seguito (con la sola eccezione in Pasque), nelle ultime raccolte la loro presenza si fa ingombrante. In Meteo si descrive l’invasione di piante parassitarie, tra cui proprio i papaveri (cui è dedicato un trittico), che, se da una parte denunciano la contaminazione della natura da parte dell’uomo, dall’altra rappresentano la rigenerazione continua della vita. Nella successiva Sovrimpressioni se ne dichiara la scomparsa: di fronte ai cataclismi «un solo papavero sta», che in questo quadro desolante assume valenza metapoetica. La stessa idea si riverbera nel trittico di Conglomerati, speculare al precedente. Il ritorno ai papaveri è certo mediato dagli Haiku, in cui assurgono a protagonisti, anticipando l’aperta denuncia al cambiamento climatico. L’intervento si propone di indagare la loro funzione e la loro presenza sul piano sia simbolico sia retorico-stilistico, in quanto elementi atti a riflettere e comunicare la radicale metamorfosi del paesaggio.
2025
Contemplare/abitare: la natura nella letteratura italiana
Contemplare/abitare: la natura nella letteratura italiana
9788894743425
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3564118
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
  • OpenAlex ND
social impact