Il 30 gennaio 2018, la Corte europea dei diritti dell’Uomo, risolvendo il caso Sekmadienis Ltd. V. Lituania (app. 69317/14), ha riscontrato una violazione dell’art. 10 della Convenzione EDU (libertà di espressione). Nel caso in questione, riguardante i limiti e le facoltà connesse all’uso di simboli religiosi in pubblicità commerciali, vengono in essere almeno tre profili di carattere generale: la tutela della libertà di espressione (e più in particolare la libertà di informazione commerciale) e la tutela della libertà di religione (e, più in particolare, del sentimento religioso) e la tutela della pubblica morale. Nell’accogliere il ricorso, la Corte afferma che le autorità lituane siano andate oltre il margine di apprezzamento loro consentito dalla Convenzione EDU.
Dio in jeans. La tutela del sentimento religioso e della morale pubblica alla prova della libertà di informazione commerciale
GATTI A
2018
Abstract
Il 30 gennaio 2018, la Corte europea dei diritti dell’Uomo, risolvendo il caso Sekmadienis Ltd. V. Lituania (app. 69317/14), ha riscontrato una violazione dell’art. 10 della Convenzione EDU (libertà di espressione). Nel caso in questione, riguardante i limiti e le facoltà connesse all’uso di simboli religiosi in pubblicità commerciali, vengono in essere almeno tre profili di carattere generale: la tutela della libertà di espressione (e più in particolare la libertà di informazione commerciale) e la tutela della libertà di religione (e, più in particolare, del sentimento religioso) e la tutela della pubblica morale. Nell’accogliere il ricorso, la Corte afferma che le autorità lituane siano andate oltre il margine di apprezzamento loro consentito dalla Convenzione EDU.Pubblicazioni consigliate
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