Il contributo analizza una recente decisione del Tribunale di Modena, che ha riconosciuto la violazione del principio di parità di trattamento e la discriminazione per ragioni di handicap nei confronti di una collaboratrice scolastica con disabilità grave. Il giudice, attraverso un’analisi della normativa nazionale ed europea in materia antidiscriminatoria, ha evidenziato l’obbligo del datore di lavoro di adottare ogni ragionevole accomodamento per garantire il diritto del lavoratore a condizioni di pari opportunità. La sentenza risulta particolarmente significativa in quanto consolida il principio dell’accomodamento ragionevole. L’a.evidenzia come tale principio si configuri come un vero e proprio “grimaldello” giuridico capace di superare la resistenza del datore di lavoro fondata sulla libertà di iniziativa economica, contribuendo così a bilanciare i diritti individuali con le esigenze organizzative. L’analisi si sofferma infine sull’applicazione concreta della normativa da parte del giudice, evidenziando come, in questo caso, l’obbligo di accomodamento non sia stato imposto per evitare un licenziamento, ma per garantire l’accesso a un diritto contrattuale, dimostrando l’ampia portata di questo principio nell’evoluzione della giurisprudenza antidiscriminatoria.

Gli accomodamenti sempre più ragionevoli nel diritto vivente, nell’ottica antidiscriminatoria

Francesca Limena
2025

Abstract

Il contributo analizza una recente decisione del Tribunale di Modena, che ha riconosciuto la violazione del principio di parità di trattamento e la discriminazione per ragioni di handicap nei confronti di una collaboratrice scolastica con disabilità grave. Il giudice, attraverso un’analisi della normativa nazionale ed europea in materia antidiscriminatoria, ha evidenziato l’obbligo del datore di lavoro di adottare ogni ragionevole accomodamento per garantire il diritto del lavoratore a condizioni di pari opportunità. La sentenza risulta particolarmente significativa in quanto consolida il principio dell’accomodamento ragionevole. L’a.evidenzia come tale principio si configuri come un vero e proprio “grimaldello” giuridico capace di superare la resistenza del datore di lavoro fondata sulla libertà di iniziativa economica, contribuendo così a bilanciare i diritti individuali con le esigenze organizzative. L’analisi si sofferma infine sull’applicazione concreta della normativa da parte del giudice, evidenziando come, in questo caso, l’obbligo di accomodamento non sia stato imposto per evitare un licenziamento, ma per garantire l’accesso a un diritto contrattuale, dimostrando l’ampia portata di questo principio nell’evoluzione della giurisprudenza antidiscriminatoria.
2025
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