L’autonomia (il diritto di acconsentire o meno ai trattamenti medici sul proprio corpo) rappresenta insieme al principio di beneficienza (fare il bene), di non-maleficenza (non fare male) e giustizia (equo accesso alle cure) uno dei principi cardine della bioetica. In campo biomedico l’autonomia ricade quale diritto di prendere decisioni autonome sul proprio corpo (diritto di autodeterminazione) nell’ambito del diritto alla salute che comprende appunto sia un aspetto negativo (la libertà di autodeterminarsi in relazione alle scelte circa la propria salute) sia un aspetto positivo (il diritto all’accesso alle cure mediche e a fruire di servizi sanitari da parte dello Stato) (Ruggiu 2018). La sfera di autonomia di una persona in ambito medico costituisce uno spazio di libertà che trova quindi nella sua corporeità il suo limite invalicabile (Ruggiu 2018, 339). Questo viene a creare un nesso inscindibile tra autonomia e integrità psicofisica dell’individuo, quello che può essere visto come il suo habeas corpus. Esiste in questo senso una stretta correlazione tra autodeterminazione sul proprio corpo e divieto di strumentalizzazione dell’essere umano insito nel principio di dignità. Dal fatto che ogni “essere umano è soggetto capace di comprendere, auto-comprendersi e autodeterminarsi sulla base di valutazioni e scelte autonome, deriva il dovere di rispetto incondizionato verso la sua persona e il divieto di strumentalizzazione del proprio corpo. In questo saggio si propone in maniera chiara e sintetica una definizione giuridica di autodeterminazione in relazione all'ambito biomedico e al tema sempre controverso dell'eutanasia.
Autodeterminazione sul proprio corpo
Daniele Ruggiu
2024
Abstract
L’autonomia (il diritto di acconsentire o meno ai trattamenti medici sul proprio corpo) rappresenta insieme al principio di beneficienza (fare il bene), di non-maleficenza (non fare male) e giustizia (equo accesso alle cure) uno dei principi cardine della bioetica. In campo biomedico l’autonomia ricade quale diritto di prendere decisioni autonome sul proprio corpo (diritto di autodeterminazione) nell’ambito del diritto alla salute che comprende appunto sia un aspetto negativo (la libertà di autodeterminarsi in relazione alle scelte circa la propria salute) sia un aspetto positivo (il diritto all’accesso alle cure mediche e a fruire di servizi sanitari da parte dello Stato) (Ruggiu 2018). La sfera di autonomia di una persona in ambito medico costituisce uno spazio di libertà che trova quindi nella sua corporeità il suo limite invalicabile (Ruggiu 2018, 339). Questo viene a creare un nesso inscindibile tra autonomia e integrità psicofisica dell’individuo, quello che può essere visto come il suo habeas corpus. Esiste in questo senso una stretta correlazione tra autodeterminazione sul proprio corpo e divieto di strumentalizzazione dell’essere umano insito nel principio di dignità. Dal fatto che ogni “essere umano è soggetto capace di comprendere, auto-comprendersi e autodeterminarsi sulla base di valutazioni e scelte autonome, deriva il dovere di rispetto incondizionato verso la sua persona e il divieto di strumentalizzazione del proprio corpo. In questo saggio si propone in maniera chiara e sintetica una definizione giuridica di autodeterminazione in relazione all'ambito biomedico e al tema sempre controverso dell'eutanasia.Pubblicazioni consigliate
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