Il contributo si inserisce nella discussione sulla liceità dell’aiuto medico a morire a partire dall’ord. della Corte cost. n. 207/2018 sino alla sent. n. 135/2024. Gli autori propongono una riflessione sul significato che l’aiuto a morire può avere rispetto allo statuto della Medicina, nonché sull’importanza della valutazione clinica nel caso concreto. Da questo punto di vista si valuta positivamente l’apertura offerta dalla Corte alla dimensione clinica nell’ambito della relazione di cura rispetto all’interpretazione del requisito della dipendenza da “trattamenti di sostegno vitale”: la discussione in atto sul significato ed estensione del requisito sembra, infatti, giustificata nella misura in cui esso indica uno stato di significativa fragilità biologica per cui l’organismo non è più in grado di sostenersi autonomamente.
Dalla sentenza n. 135/2024 sull’aiuto medico al suicidio una significativa apertura alla dimensione clinica
Mariassunta Piccinni;
2024
Abstract
Il contributo si inserisce nella discussione sulla liceità dell’aiuto medico a morire a partire dall’ord. della Corte cost. n. 207/2018 sino alla sent. n. 135/2024. Gli autori propongono una riflessione sul significato che l’aiuto a morire può avere rispetto allo statuto della Medicina, nonché sull’importanza della valutazione clinica nel caso concreto. Da questo punto di vista si valuta positivamente l’apertura offerta dalla Corte alla dimensione clinica nell’ambito della relazione di cura rispetto all’interpretazione del requisito della dipendenza da “trattamenti di sostegno vitale”: la discussione in atto sul significato ed estensione del requisito sembra, infatti, giustificata nella misura in cui esso indica uno stato di significativa fragilità biologica per cui l’organismo non è più in grado di sostenersi autonomamente.Pubblicazioni consigliate
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