L’articolo affronta il tema fondamentale delle origini della propaganda imperiale in Italia e in Europa; un argomento che si sviluppa a partire dagli ingressi trionfali allestiti tra il 1535 e il 1536, a seguito della conquista di Tunisi da parte dell’esercito di Carlo V. La prima parte del contributo è dedicata alla genesi delle numerose plaquettes encomiastiche, che vennero pubblicate per celebrare le solenni entrate dell’imperatore, iniziando dalla Sicilia. Lungo il viaggio che da Trapani condusse Carlo V fino a Messina, vennero innalzati archi di trionfo, sculture e finte architetture all’antica di grande impatto visivo. Registi di quegli eventi furono gli umanisti locali e una squadra di artisti, tra cui Polidoro da Caravaggio. Sulla scorta dell’esperienza formativa compiuta accanto a Raffaello, per qualche giorno Polidoro trasformò Messina in una nuova Roma, trapiantando nell’isola il germe di un canone decorativo ispirato all’antichità classica e ai moderni cicli decorativi dell’Urbe. A testimonianza di questa particolare pratica artistica, tra pittura, architettura e propaganda imperiale, rimangono alcuni celebri disegni, che nella seconda parte dell’articolo vengono riletti dal punto di vista stilistico e allegorico.
I Trionfi di Carlo V in Sicilia tra arte, politica e diplomazia (1535-1536)
marsel giuseppe grosso
2023
Abstract
L’articolo affronta il tema fondamentale delle origini della propaganda imperiale in Italia e in Europa; un argomento che si sviluppa a partire dagli ingressi trionfali allestiti tra il 1535 e il 1536, a seguito della conquista di Tunisi da parte dell’esercito di Carlo V. La prima parte del contributo è dedicata alla genesi delle numerose plaquettes encomiastiche, che vennero pubblicate per celebrare le solenni entrate dell’imperatore, iniziando dalla Sicilia. Lungo il viaggio che da Trapani condusse Carlo V fino a Messina, vennero innalzati archi di trionfo, sculture e finte architetture all’antica di grande impatto visivo. Registi di quegli eventi furono gli umanisti locali e una squadra di artisti, tra cui Polidoro da Caravaggio. Sulla scorta dell’esperienza formativa compiuta accanto a Raffaello, per qualche giorno Polidoro trasformò Messina in una nuova Roma, trapiantando nell’isola il germe di un canone decorativo ispirato all’antichità classica e ai moderni cicli decorativi dell’Urbe. A testimonianza di questa particolare pratica artistica, tra pittura, architettura e propaganda imperiale, rimangono alcuni celebri disegni, che nella seconda parte dell’articolo vengono riletti dal punto di vista stilistico e allegorico.Pubblicazioni consigliate
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