A partire da quando, nel 1550, l’umanista protestante Théodore de Bèze dà alle stampe, a Losanna, la tragedia "Abraham sacrifiant", si profila nella scrittura teatrale il sogno di un’autonomia dal destino. Nella forma drammatica, l’uomo nuovo sa, con tutta la sua nuova dignità, sognare un’autonomia impossibile. Sa tenersi in piedi, «au centre de tous les conflits», «vaincu mais finalement invincible contre le destin qui l’humilie»: invincibile nella sua capacità di interrogarsi, ed invincibile nel mostrarsi in scena, come nel progetto di un autore che, in scena, lo immagina.

Prefazione: il sogno di un’autonomia dal destino

Anna Bettoni
2019

Abstract

A partire da quando, nel 1550, l’umanista protestante Théodore de Bèze dà alle stampe, a Losanna, la tragedia "Abraham sacrifiant", si profila nella scrittura teatrale il sogno di un’autonomia dal destino. Nella forma drammatica, l’uomo nuovo sa, con tutta la sua nuova dignità, sognare un’autonomia impossibile. Sa tenersi in piedi, «au centre de tous les conflits», «vaincu mais finalement invincible contre le destin qui l’humilie»: invincibile nella sua capacità di interrogarsi, ed invincibile nel mostrarsi in scena, come nel progetto di un autore che, in scena, lo immagina.
2019
Testi, tradizioni, attraversamenti. Prospettive comparatistiche sulla drammaturgia europea tra Cinque e Seicento
978-88-6938-175-1
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