Lo scritto si propone di avviare una discussione attorno ad una “prova di testo normativo” in materia di aiuto medico a morire, predisposta da un gruppo di studio interdisciplinare, a seguito della sent. della Corte costituzionale n. 242/2019, che ha aperto alla possibilità di richiedere l'aiuto medico al suicidio, ma ha anche dato luogo a diversi problemi legati alla mancanza di chiarezza sulle procedure per accedere alle strutture pubbliche del servizio sanitario nazionale ai fini della “verifica delle condizioni che rendono legittimo l’aiuto al suicidio”; sulle condizioni che permettono di accedere all’aiuto medico, con particolare riguardo all’interpretazione del requisito dell’essere “tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale” ed, infine, sulla possibilità di accedere alla prestazione di aiuto medico a morire presso strutture pubbliche. La riflessione riguarda, in via preliminare, l’opportunità stessa di un intervento legislativo in questo ambito; in secondo luogo, le possibilità per una futura disciplina organica di essere “gentile” anche in questo contesto peculiare e sfidante per il singolo curante cui sia posta la richesta del paziente e, più in generale, per i nuovi significati che la pratica medica può assumere nella nostra società.
Una legge "gentile" sull'aiuto medico a morire?
Mariassunta Piccinni
2023
Abstract
Lo scritto si propone di avviare una discussione attorno ad una “prova di testo normativo” in materia di aiuto medico a morire, predisposta da un gruppo di studio interdisciplinare, a seguito della sent. della Corte costituzionale n. 242/2019, che ha aperto alla possibilità di richiedere l'aiuto medico al suicidio, ma ha anche dato luogo a diversi problemi legati alla mancanza di chiarezza sulle procedure per accedere alle strutture pubbliche del servizio sanitario nazionale ai fini della “verifica delle condizioni che rendono legittimo l’aiuto al suicidio”; sulle condizioni che permettono di accedere all’aiuto medico, con particolare riguardo all’interpretazione del requisito dell’essere “tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale” ed, infine, sulla possibilità di accedere alla prestazione di aiuto medico a morire presso strutture pubbliche. La riflessione riguarda, in via preliminare, l’opportunità stessa di un intervento legislativo in questo ambito; in secondo luogo, le possibilità per una futura disciplina organica di essere “gentile” anche in questo contesto peculiare e sfidante per il singolo curante cui sia posta la richesta del paziente e, più in generale, per i nuovi significati che la pratica medica può assumere nella nostra società.File | Dimensione | Formato | |
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