Il Comune di Milano ha partecipato a P.I.P.P.I. fin dai suoi esordi e ha dato continuità e consolidamento alle proposte progettuali nel proprio territorio, investendo proprie risorse umane, economiche e strumentali. La chiave di volta che ha permesso a P.I.P.P.I. questo cammino così lungo e solido in tutto il Paese, è dovuto anche a una efficace “formula”, ben sperimentata dal Comune di Milano, che integra sapere pratico e sapere teorico, azione, formazione e ricerca, in una riflessione continua che coinvolge gli operatori e i ricercatori insieme alle famiglie e sviluppa dei cicli iterativi in cui teorie e pratiche si trasformano a vicenda (Milani, 2020; Shaw, Holland, 2014). Gli operatori, con le famiglie, assumono funzioni di co-ricerca, utilizzando gli strumenti della ricerca per analizzare e documentare i bisogni dei bambini e delle famiglie, “portando alla luce i fatti”, come direbbe il Dewey di Come pensiamo (1933), intorno cui confrontarsi e negoziare i significati e le direzioni che l’intervento sociale, sociosanitario ed educativo può assumere. In questo processo, P.I.P.P.I. mette al centro la partecipazione delle famiglie, che richiede un impegno collettivo nel costruire quelle condizioni che la rendono possibile (Sen, 1999; Nussbaum, 2011), modificando e adattando le linee teoriche e metodologiche del programma, in base ai bisogni e alle necessità dei singoli ambiti territoriali sociali che sperimentano. Nel testo sono proposti alcuni esempi in riferimento all’esperienza del Comune di Milano che esemplificano questa commistione tra ricerca e pratica, costruita attraverso la riflessione e il ragionamento a partire dalle evidenze che la partecipazione al programma genera.

Il programma P.I.P.P.I. tra teoria e pratica: l’esperienza del Comune di Milano

Serbati S.;Milani P.
2022

Abstract

Il Comune di Milano ha partecipato a P.I.P.P.I. fin dai suoi esordi e ha dato continuità e consolidamento alle proposte progettuali nel proprio territorio, investendo proprie risorse umane, economiche e strumentali. La chiave di volta che ha permesso a P.I.P.P.I. questo cammino così lungo e solido in tutto il Paese, è dovuto anche a una efficace “formula”, ben sperimentata dal Comune di Milano, che integra sapere pratico e sapere teorico, azione, formazione e ricerca, in una riflessione continua che coinvolge gli operatori e i ricercatori insieme alle famiglie e sviluppa dei cicli iterativi in cui teorie e pratiche si trasformano a vicenda (Milani, 2020; Shaw, Holland, 2014). Gli operatori, con le famiglie, assumono funzioni di co-ricerca, utilizzando gli strumenti della ricerca per analizzare e documentare i bisogni dei bambini e delle famiglie, “portando alla luce i fatti”, come direbbe il Dewey di Come pensiamo (1933), intorno cui confrontarsi e negoziare i significati e le direzioni che l’intervento sociale, sociosanitario ed educativo può assumere. In questo processo, P.I.P.P.I. mette al centro la partecipazione delle famiglie, che richiede un impegno collettivo nel costruire quelle condizioni che la rendono possibile (Sen, 1999; Nussbaum, 2011), modificando e adattando le linee teoriche e metodologiche del programma, in base ai bisogni e alle necessità dei singoli ambiti territoriali sociali che sperimentano. Nel testo sono proposti alcuni esempi in riferimento all’esperienza del Comune di Milano che esemplificano questa commistione tra ricerca e pratica, costruita attraverso la riflessione e il ragionamento a partire dalle evidenze che la partecipazione al programma genera.
2022
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