La robotica sociale nel contesto di cura sanitaria si profila in modo vantaggioso, offrendo risorse nell’ambito di cura, inclusi compiti di assistenza, e, soprattutto, di interazione sociale con i pazienti. Tuttavia, la cornice relazionale uomo-robot solleva questioni etiche fondamentali, che richiedono l’esigenza di essere affrontate in modo non procrastinabile. La problematizzazione che supporta la rilevanza del nostro contributo riguarda la questione dell’inganno, che si sviluppa sul piano della tecnologia persuasiva in cui la robotica sociale è inserita, se i robot sono in grado di interagire in modo socialmente credibile (Fossa et al., 2021): quanto è eticamente accettabile la ricerca della persuasione? Problema trattato nell’area disciplinare della captologia, in cui le discussioni sull’accettazione della tecnologia, sulle reazioni e sulla compiacenza rispetto all’agire di agenti intelligenti non umani impongono costanti interrogativi. Questo contributo schiude una riflessione critica sull’ambiguità del tema analizzato, richiamando la necessità di coltivare un approccio etico che si lega ad un apporto riflessivo eminentemente educativo, sullo sfondo della “buona cura” (Coeckelbergh, 2022). Il contributo parte dall’inquadramento della caratteristica connotativa della robotica sociale, connessa all’ambito captologico: la nozione di nudge, o spinta gentile (Fossa et al., 2021; Floridi et al., 2018). Tale concetto si riferisce alla costruzione di architetture decisionali, ovvero del “modo in cui diverse alternative sono presentate a chi deve scegliere tra di esse” (Fossa et al., 2021, p 182). La spinta gentile dei robot sociali è costituita di elementi teleologicamente orientati, volti a indirizzare l’utente in modo prevedibile verso “caratteristiche o capacità da proiettare sul sistema affinché l’interazione sia percepita come ricca, gratificante, coinvolgente, soddisfacente” (Fossa et al., 2021, p.184), attraverso le modalità di progettazione dei robot. Tali considerazioni aprono un percorso lastricato di interrogativi, ponendo come riferimento etico inalienabile il rispetto e l’autonomia della persona. La domanda basilare concerne la porosità dei margini tra spinta gentile e inganno manipolatorio, ovvero captatio benevolentiae, evidenziando nodi critici della relazione uomo-robot come la coloritura emotiva, l’attribuzione di responsabilità verso chi decide quale sia il bene promosso dal processo di nudging, i confini decisionali da tutelare. Nel contesto educativo, la riflessione sull’alfabetizzazione per agire in un mondo popolato dall’intelligenza artificiale (integrata potenzialmente negli agenti robotici) ricopre aspetti legati fondamentalmente alla conoscenza dei meccanismi e processi algoritmici, nonché alla considerazione degli elementi ritenuti “problematici” e quindi inquadrati nel contesto etico (sicurezza, trasparenza, bias discriminatori). Tuttavia, la conoscenza di questi aspetti non necessariamente innesca una riflessione profonda sull’agentività della persona nella relazione con la tecnologia. Si discute infatti sulla performatività dell’inclusione di conoscenza sulle “problematiche etiche”, che però, una volta superate, consentono la lineare implementazione delle tecnologie intelligenti. L’autonomia della persona, a livello educativo, va supportata nella configura zione di scenari di scelta che implicano il riconoscimento dell’inganno, rendendo possibile la considerazione di alternative di comportamento, emozione, pensiero oltre il robot, con o senza il robot. Inganno che talvolta potrebbe essere fondato su scelte di natura sociale e politica dietro la programmazione di opzioni di azione robotica legata alla desiderabilità di certe risposte umane risultanti dall’interazione. La professionalità dell’educatore, in questo contesto, è fortemente interpellata. Nel particolare ambito della cura ospedaliera, egli viene chiamato a considerare l’inganno soggiacente al sistema sociotecnico con il quale interagisce per generare un contesto educativo, dove emergono le forme e le figure dell’educere, il cui fine è sempre l’autonomia e l’unicità dell’educando. Questo contributo introdurrà tre scenari di pratica professionale, basati sulla revisione della letteratura, a partire dai quali, attraverso un metodo speculativo (Ross, 2022), si discute la presenza, l’impatto, e la risposta dell’educatore nel contesto del proprio agire professionale. In questo senso, discutiamo la possibilità di accettare o resistere l’inganno, a partire da un posizionamento etico e professionale dove l’autonomia viene posta al centro.

Captatio Benevolentiae? Robotica sociale, etica dell’inganno e agire professionale dell’educatore

Juliana Elisa Raffaghelli
Writing – Review & Editing
;
2023

Abstract

La robotica sociale nel contesto di cura sanitaria si profila in modo vantaggioso, offrendo risorse nell’ambito di cura, inclusi compiti di assistenza, e, soprattutto, di interazione sociale con i pazienti. Tuttavia, la cornice relazionale uomo-robot solleva questioni etiche fondamentali, che richiedono l’esigenza di essere affrontate in modo non procrastinabile. La problematizzazione che supporta la rilevanza del nostro contributo riguarda la questione dell’inganno, che si sviluppa sul piano della tecnologia persuasiva in cui la robotica sociale è inserita, se i robot sono in grado di interagire in modo socialmente credibile (Fossa et al., 2021): quanto è eticamente accettabile la ricerca della persuasione? Problema trattato nell’area disciplinare della captologia, in cui le discussioni sull’accettazione della tecnologia, sulle reazioni e sulla compiacenza rispetto all’agire di agenti intelligenti non umani impongono costanti interrogativi. Questo contributo schiude una riflessione critica sull’ambiguità del tema analizzato, richiamando la necessità di coltivare un approccio etico che si lega ad un apporto riflessivo eminentemente educativo, sullo sfondo della “buona cura” (Coeckelbergh, 2022). Il contributo parte dall’inquadramento della caratteristica connotativa della robotica sociale, connessa all’ambito captologico: la nozione di nudge, o spinta gentile (Fossa et al., 2021; Floridi et al., 2018). Tale concetto si riferisce alla costruzione di architetture decisionali, ovvero del “modo in cui diverse alternative sono presentate a chi deve scegliere tra di esse” (Fossa et al., 2021, p 182). La spinta gentile dei robot sociali è costituita di elementi teleologicamente orientati, volti a indirizzare l’utente in modo prevedibile verso “caratteristiche o capacità da proiettare sul sistema affinché l’interazione sia percepita come ricca, gratificante, coinvolgente, soddisfacente” (Fossa et al., 2021, p.184), attraverso le modalità di progettazione dei robot. Tali considerazioni aprono un percorso lastricato di interrogativi, ponendo come riferimento etico inalienabile il rispetto e l’autonomia della persona. La domanda basilare concerne la porosità dei margini tra spinta gentile e inganno manipolatorio, ovvero captatio benevolentiae, evidenziando nodi critici della relazione uomo-robot come la coloritura emotiva, l’attribuzione di responsabilità verso chi decide quale sia il bene promosso dal processo di nudging, i confini decisionali da tutelare. Nel contesto educativo, la riflessione sull’alfabetizzazione per agire in un mondo popolato dall’intelligenza artificiale (integrata potenzialmente negli agenti robotici) ricopre aspetti legati fondamentalmente alla conoscenza dei meccanismi e processi algoritmici, nonché alla considerazione degli elementi ritenuti “problematici” e quindi inquadrati nel contesto etico (sicurezza, trasparenza, bias discriminatori). Tuttavia, la conoscenza di questi aspetti non necessariamente innesca una riflessione profonda sull’agentività della persona nella relazione con la tecnologia. Si discute infatti sulla performatività dell’inclusione di conoscenza sulle “problematiche etiche”, che però, una volta superate, consentono la lineare implementazione delle tecnologie intelligenti. L’autonomia della persona, a livello educativo, va supportata nella configura zione di scenari di scelta che implicano il riconoscimento dell’inganno, rendendo possibile la considerazione di alternative di comportamento, emozione, pensiero oltre il robot, con o senza il robot. Inganno che talvolta potrebbe essere fondato su scelte di natura sociale e politica dietro la programmazione di opzioni di azione robotica legata alla desiderabilità di certe risposte umane risultanti dall’interazione. La professionalità dell’educatore, in questo contesto, è fortemente interpellata. Nel particolare ambito della cura ospedaliera, egli viene chiamato a considerare l’inganno soggiacente al sistema sociotecnico con il quale interagisce per generare un contesto educativo, dove emergono le forme e le figure dell’educere, il cui fine è sempre l’autonomia e l’unicità dell’educando. Questo contributo introdurrà tre scenari di pratica professionale, basati sulla revisione della letteratura, a partire dai quali, attraverso un metodo speculativo (Ross, 2022), si discute la presenza, l’impatto, e la risposta dell’educatore nel contesto del proprio agire professionale. In questo senso, discutiamo la possibilità di accettare o resistere l’inganno, a partire da un posizionamento etico e professionale dove l’autonomia viene posta al centro.
2023
New literacies. Nuovi linguaggi, nuove competenze. Book of Abstracts
Convegno SIREM 2023 “New literacies - Nuovi linguaggi, nuove competenze”, 30 agosto-1 settembre 2023
978-88-284-0587-0
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Captatio benevolentiae_ Robotica sociale, etica dell'inganno e agire professionale dell'educatore.pdf

accesso aperto

Tipologia: Published (Publisher's Version of Record)
Licenza: Accesso libero
Dimensione 176.56 kB
Formato Adobe PDF
176.56 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3502809
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
  • OpenAlex ND
social impact