Gli attuali processi di globalizzazione e di trasformazione del mercato del lavoro richiedono l'aggiornamento continuo delle competenze e conoscenze professionali, da realizzare attraverso investimenti formativi continui e individualizzati. Per evitare la disoccupazione e l'obsolescenza, i lavoratori dovrebbero beneficiare di processi di formazione di elevata qualità e manifestare iniziativa personale, perseveranza, flessibilità e abilità di autoapprendimento. Saper organizzare autonomamente la propria formazione è di fondamentale importanza nell'ambiente lavorativo, dove gli aiuti e i supporti alla gestione delle attività formative sono sicuramente meno presenti che nella scuola dell'obbligo. A questo riguardo, un obiettivo fondamentale che l'educazione dovrebbe raggiungere è quello di favorire nello studente la costruzione di competenze di autoregolazione, che hanno un ruolo cruciale non solo nel facilitare l'apprendimento durante gli anni di scuola, ma anche per sostenere la formazione al termine dell'obbligo scolastico. Anche lo studio universitario richiede la capacità di autogestire l'apprendimento in modo più consistente di quanto accade nella realtà scolastica. L'ambiente universitario presuppone che sia lo studente a pianificare la propria attività di studio in sintonia con le attività didattiche, a modulare il proprio metodo di studio in funzione di obiettivi, tempi, programmi e richieste di esami differenti e a sostenere il proprio impegno accademico prevedendo obiettivi a breve termine, quali la quantità di studio quotidiano e settimanale, a medio termine, come il supelamento di un esame, e a lungo termine, ad esempio il conseguimento della laurea (Albanese, Farina, Fiorilli e Minosse, 2007; Bembenutty, 2007; Boekaerts, 1996; Nota e Soresi, 2000; Nota, Soresi e Zimmerman, 2004; Zimmerman, 2002a).
Autoregolazione e apprendimento: una proposta di intervento
Ferrari Lea;Ginevra Maria Cristina;Nota Laura
2010
Abstract
Gli attuali processi di globalizzazione e di trasformazione del mercato del lavoro richiedono l'aggiornamento continuo delle competenze e conoscenze professionali, da realizzare attraverso investimenti formativi continui e individualizzati. Per evitare la disoccupazione e l'obsolescenza, i lavoratori dovrebbero beneficiare di processi di formazione di elevata qualità e manifestare iniziativa personale, perseveranza, flessibilità e abilità di autoapprendimento. Saper organizzare autonomamente la propria formazione è di fondamentale importanza nell'ambiente lavorativo, dove gli aiuti e i supporti alla gestione delle attività formative sono sicuramente meno presenti che nella scuola dell'obbligo. A questo riguardo, un obiettivo fondamentale che l'educazione dovrebbe raggiungere è quello di favorire nello studente la costruzione di competenze di autoregolazione, che hanno un ruolo cruciale non solo nel facilitare l'apprendimento durante gli anni di scuola, ma anche per sostenere la formazione al termine dell'obbligo scolastico. Anche lo studio universitario richiede la capacità di autogestire l'apprendimento in modo più consistente di quanto accade nella realtà scolastica. L'ambiente universitario presuppone che sia lo studente a pianificare la propria attività di studio in sintonia con le attività didattiche, a modulare il proprio metodo di studio in funzione di obiettivi, tempi, programmi e richieste di esami differenti e a sostenere il proprio impegno accademico prevedendo obiettivi a breve termine, quali la quantità di studio quotidiano e settimanale, a medio termine, come il supelamento di un esame, e a lungo termine, ad esempio il conseguimento della laurea (Albanese, Farina, Fiorilli e Minosse, 2007; Bembenutty, 2007; Boekaerts, 1996; Nota e Soresi, 2000; Nota, Soresi e Zimmerman, 2004; Zimmerman, 2002a).Pubblicazioni consigliate
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