Il saggio si sofferma sulle strategie degli insediamenti promossi dalla dinastia carrarese, che hanno avuto un notevole peso nella riorganizzazione degli spazi urbani della Padova trecentesca. Su questo specifico argomento gli studi sono limitati a due soli interventi scientifici (Gasparotto e Lorenzoni), risalenti al secolo scorso. Questi studi, inoltre, si erano concentrati esclusivamente sull'area della Curia, chiamata anche Reggia e su quella del Castello. Nel saggio, per la prima volta, si pone l'accento sul primitivo importante insediamento carrarese al centro della città, nell'area del foro, di cui si puntualizzano alcuni dati emersi grazie a nuove ricerche condotte presso l'archivio Papafava (da poco riordinato, dopo la donazione da parte degli eredi della famiglia Papafava alla Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti. Con l'affermarsi della famiglia nel governo politico della città, fu promossa la ricostruzione di una vasta insula, nei pressi del Duomo, nella zona più occidentale della città. In questa area furono costruiti vari edifici per rispondere alle funzioni di governo previste da una e vera propria città stato e per realizzare un'architettura palaziale decorata da cicli pittorici con episodi tratti dalla storia greca e romana. Rispetto a quanto di tale assetto era già stato messo in evidenza, l'autrice ha messo in luce le strutture da poco riportate in vista sotto la sala dei Giganti (durante la ristrutturazione di alcuni spazi destinati a creare la nuova biblioteca di Scienze dell'antichità, arte e musica, presso il Palazzo del Liviano). Ha inoltre sottolineato gli aspetti ancora problematici sulla identificazione delle funzione di alcune sopravvivenze delle strutture ancora oggi esistenti nella cosiddetta Reggia Carrarese. Il saggio esplora ad ampio raggio tutte le fonti disponibili per il XIV secolo, documentario-archivistiche, letterarie, archeologiche, architettoniche e pittoriche e si conclude con alcune considerazioni sul castello carrarese e sulla disomogeneità del tessuto urbano, testimoniata da un testimone di eccezione quale fu Francesco Petrarca.
Dal centro all'angolo della città. La riprogettazione urbana dei Carraresi
Valenzano Giovanna
2023
Abstract
Il saggio si sofferma sulle strategie degli insediamenti promossi dalla dinastia carrarese, che hanno avuto un notevole peso nella riorganizzazione degli spazi urbani della Padova trecentesca. Su questo specifico argomento gli studi sono limitati a due soli interventi scientifici (Gasparotto e Lorenzoni), risalenti al secolo scorso. Questi studi, inoltre, si erano concentrati esclusivamente sull'area della Curia, chiamata anche Reggia e su quella del Castello. Nel saggio, per la prima volta, si pone l'accento sul primitivo importante insediamento carrarese al centro della città, nell'area del foro, di cui si puntualizzano alcuni dati emersi grazie a nuove ricerche condotte presso l'archivio Papafava (da poco riordinato, dopo la donazione da parte degli eredi della famiglia Papafava alla Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti. Con l'affermarsi della famiglia nel governo politico della città, fu promossa la ricostruzione di una vasta insula, nei pressi del Duomo, nella zona più occidentale della città. In questa area furono costruiti vari edifici per rispondere alle funzioni di governo previste da una e vera propria città stato e per realizzare un'architettura palaziale decorata da cicli pittorici con episodi tratti dalla storia greca e romana. Rispetto a quanto di tale assetto era già stato messo in evidenza, l'autrice ha messo in luce le strutture da poco riportate in vista sotto la sala dei Giganti (durante la ristrutturazione di alcuni spazi destinati a creare la nuova biblioteca di Scienze dell'antichità, arte e musica, presso il Palazzo del Liviano). Ha inoltre sottolineato gli aspetti ancora problematici sulla identificazione delle funzione di alcune sopravvivenze delle strutture ancora oggi esistenti nella cosiddetta Reggia Carrarese. Il saggio esplora ad ampio raggio tutte le fonti disponibili per il XIV secolo, documentario-archivistiche, letterarie, archeologiche, architettoniche e pittoriche e si conclude con alcune considerazioni sul castello carrarese e sulla disomogeneità del tessuto urbano, testimoniata da un testimone di eccezione quale fu Francesco Petrarca.Pubblicazioni consigliate
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