Mario Deluigi inizia a interessarsi al mosaico alla fine degli anni '20, realizzando nel 1929 con Carlo Scarpa l'opera "Il bagno" presentata alla Biennale di Venezia nel 1932. Negli anni '30 realizza per la ditta Salviati oggetti tridimensionali utilizzando tessere musive. Negli anni '50 l'interesse per il mosaico diventa centrale nella sua ricerca artistica. Collaborando intensamente con la Scuola Mosaicisti del Friuli realizza, in particolare, importanti interventi musivi per centrali idroelettriche della SADE in Veneto e Friuli tra il 1951 e il 1958. Nel 1956, con Anton Giulio Ambrosini, crea il grande mosaico per la Stazione di Venezia Santa Lucia. Nel suo interesse per il linguaggio musivo, Deluigi sviluppa un approccio che unisce elementi figurativi e astratti, con attenzione agli effetti della luce e del colore. Partecipa all’importante Mostra di mosaici moderni organizzata a Ravenna nel 1959, realizzando personalmente l'opera. Negli anni '60 collabora a progetti di Carlo Scarpa con interventi musivi, tra i quali si ricorda quello per la Fondazione Querini Stampalia. Alla Biennale del 1966 presenta un innovativo "Motivo modulare" che esplora le possibilità plastiche del mosaico. Deluigi teorizza sul rapporto tra mosaico e architettura moderna, cercando di rinnovare il linguaggio musivo in chiave contemporanea.
Mario Deluigi e il mosaico
Giovanni Bianchi
2022
Abstract
Mario Deluigi inizia a interessarsi al mosaico alla fine degli anni '20, realizzando nel 1929 con Carlo Scarpa l'opera "Il bagno" presentata alla Biennale di Venezia nel 1932. Negli anni '30 realizza per la ditta Salviati oggetti tridimensionali utilizzando tessere musive. Negli anni '50 l'interesse per il mosaico diventa centrale nella sua ricerca artistica. Collaborando intensamente con la Scuola Mosaicisti del Friuli realizza, in particolare, importanti interventi musivi per centrali idroelettriche della SADE in Veneto e Friuli tra il 1951 e il 1958. Nel 1956, con Anton Giulio Ambrosini, crea il grande mosaico per la Stazione di Venezia Santa Lucia. Nel suo interesse per il linguaggio musivo, Deluigi sviluppa un approccio che unisce elementi figurativi e astratti, con attenzione agli effetti della luce e del colore. Partecipa all’importante Mostra di mosaici moderni organizzata a Ravenna nel 1959, realizzando personalmente l'opera. Negli anni '60 collabora a progetti di Carlo Scarpa con interventi musivi, tra i quali si ricorda quello per la Fondazione Querini Stampalia. Alla Biennale del 1966 presenta un innovativo "Motivo modulare" che esplora le possibilità plastiche del mosaico. Deluigi teorizza sul rapporto tra mosaico e architettura moderna, cercando di rinnovare il linguaggio musivo in chiave contemporanea.Pubblicazioni consigliate
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