Nei primi decenni del '900 si assiste a una rinascita del mosaico a Venezia, con la fondazione di importanti ditte e società come Salviati, Orsoni, Compagnia Venezia-Murano e Cooperativa Mosaicisti. Negli anni '30, per promuovere tra i giovani un interesse rivolto a questo linguaggio espressivo, viene istituita una sezione di mosaico presso l'Istituto d'Arte di Venezia. Per tracciare una storia dell’arte musiva a Venezia nel Novecento risulta particolarmente interessante prendere in considerazione i mosaici presentati alle due più̀ importanti esposizioni allestite ancor oggi nella città lagunare: la Biennale e le mostre dell’Opera Bevilacqua La Masa. Già a partire dai primi del ‘900 opere musive vengono presentate alla Biennale di Venezia, ma sarà̀ dal 1932 che il mosaico verrà̀ presentato come linguaggio artistico che rivendica una sua moderna autonomia. Artisti come Vittorio Zecchin e Guido Cadorin contribuiscono alla rinascita del mosaico nella città lagunare negli anni '20 e '30. Nel dopoguerra emerge una nuova generazione di mosaicisti veneziani come Giulio Padoan, Romualdo Scarpa, Riccardo Licata che presentano le loro opere anche alle mostre organizzate dalla Fondazione Bevilacqua La Masa. Negli anni '50 e '60 si assiste a un tentativo di rinnovamento del linguaggio musivo, con l'apertura verso l'astrattismo. In questi anni l'Istituto Veneto per il Lavoro promuove concorsi e mostre per rilanciare il mosaico. Dagli anni '70 si registra un declino della produzione musiva a Venezia, con poche eccezioni come Riccardo Licata. Il mosaico veneziano nel '900 oscilla tra tradizione e innovazione, tra produzione artigianale e ricerca artistica. Viene sottolineata l'importanza della collaborazione tra artisti e artigiani per il rinnovamento del linguaggio musivo.
Il mosaico a Venezia nel Novecento, tra produzione e promozione
Giovanni Bianchi
2022
Abstract
Nei primi decenni del '900 si assiste a una rinascita del mosaico a Venezia, con la fondazione di importanti ditte e società come Salviati, Orsoni, Compagnia Venezia-Murano e Cooperativa Mosaicisti. Negli anni '30, per promuovere tra i giovani un interesse rivolto a questo linguaggio espressivo, viene istituita una sezione di mosaico presso l'Istituto d'Arte di Venezia. Per tracciare una storia dell’arte musiva a Venezia nel Novecento risulta particolarmente interessante prendere in considerazione i mosaici presentati alle due più̀ importanti esposizioni allestite ancor oggi nella città lagunare: la Biennale e le mostre dell’Opera Bevilacqua La Masa. Già a partire dai primi del ‘900 opere musive vengono presentate alla Biennale di Venezia, ma sarà̀ dal 1932 che il mosaico verrà̀ presentato come linguaggio artistico che rivendica una sua moderna autonomia. Artisti come Vittorio Zecchin e Guido Cadorin contribuiscono alla rinascita del mosaico nella città lagunare negli anni '20 e '30. Nel dopoguerra emerge una nuova generazione di mosaicisti veneziani come Giulio Padoan, Romualdo Scarpa, Riccardo Licata che presentano le loro opere anche alle mostre organizzate dalla Fondazione Bevilacqua La Masa. Negli anni '50 e '60 si assiste a un tentativo di rinnovamento del linguaggio musivo, con l'apertura verso l'astrattismo. In questi anni l'Istituto Veneto per il Lavoro promuove concorsi e mostre per rilanciare il mosaico. Dagli anni '70 si registra un declino della produzione musiva a Venezia, con poche eccezioni come Riccardo Licata. Il mosaico veneziano nel '900 oscilla tra tradizione e innovazione, tra produzione artigianale e ricerca artistica. Viene sottolineata l'importanza della collaborazione tra artisti e artigiani per il rinnovamento del linguaggio musivo.File | Dimensione | Formato | |
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