L'articolo analizza la performance "Relation in Space" di Marina Abramović e Ulay, presentata alla Biennale di Venezia del 1976. Durante la performance i due artisti nudi si scontravano ripetutamente nello spazio, esplorando i limiti del corpo e della loro relazione. L'evento fu documentato attraverso video e fotografie. In particolare, il fotografo Mario Sillani Djerrahian scattò una serie di foto in bianco e nero. Paolo Cardazzo, direttore della Galleria del Cavallino, decise di pubblicare un portfolio con una selezione di sette fotografie di Sillani, da presentare nella collana "Amatori del libro" delle Edizioni del Cavallino. Abramović e Ulay selezionarono personalmente le sette immagini da includere nel portfolio, esercitando un controllo su ciò che volevano fosse documentato visivamente della performance. Il portfolio, intitolato "Relation in Space", fu pubblicato nel 1977 in 30 copie numerate e firmate. Includeva le foto di Sillani e una breve descrizione dell'azione firmata dagli artisti. L'articolo analizza il ruolo della fotografia nel documentare e preservare la memoria di una performance, espressione artistica effimera, diventando parte integrante dell'opera stessa. Si discute anche l'approccio fotografico di Sillani, che mirava a una documentazione oggettiva piuttosto che a scatti esteticamente ricercati. Il portfolio è considerato una delle migliori testimonianze visive di "Relation in Space", in grado di trasmettere la tensione emotiva e la forza drammatica della performance.

Marina Abramović e Ulay, Relation in space: dall’azione alle foto di Mario Sillani

Giovanni Bianchi
2022

Abstract

L'articolo analizza la performance "Relation in Space" di Marina Abramović e Ulay, presentata alla Biennale di Venezia del 1976. Durante la performance i due artisti nudi si scontravano ripetutamente nello spazio, esplorando i limiti del corpo e della loro relazione. L'evento fu documentato attraverso video e fotografie. In particolare, il fotografo Mario Sillani Djerrahian scattò una serie di foto in bianco e nero. Paolo Cardazzo, direttore della Galleria del Cavallino, decise di pubblicare un portfolio con una selezione di sette fotografie di Sillani, da presentare nella collana "Amatori del libro" delle Edizioni del Cavallino. Abramović e Ulay selezionarono personalmente le sette immagini da includere nel portfolio, esercitando un controllo su ciò che volevano fosse documentato visivamente della performance. Il portfolio, intitolato "Relation in Space", fu pubblicato nel 1977 in 30 copie numerate e firmate. Includeva le foto di Sillani e una breve descrizione dell'azione firmata dagli artisti. L'articolo analizza il ruolo della fotografia nel documentare e preservare la memoria di una performance, espressione artistica effimera, diventando parte integrante dell'opera stessa. Si discute anche l'approccio fotografico di Sillani, che mirava a una documentazione oggettiva piuttosto che a scatti esteticamente ricercati. Il portfolio è considerato una delle migliori testimonianze visive di "Relation in Space", in grado di trasmettere la tensione emotiva e la forza drammatica della performance.
2022
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