Secondo il movimento “Students’ Voice” gli studenti dovrebbero partecipare attivamente alla costruzione degli spazi formativi in cui sono coinvolti (Fletcher, 2005, Harper, 2000). In linea con questa prospettiva questo articolo propone un concetto di qualità dell’eLearning (e in generale dell’istruzione universitaria) basato su due elementi portanti: la critica alla cultura dominante di valutazione della qualità legata alla produzione industriale, alla conformità a standard predefiniti, alla produttività del sistema e dove gli utenti hanno un ruolo passivo, da consumatori; un ripensamento radicale della partecipazione degli studenti al processo educativo (Ehlers & Schneckenberg, 2010). Nelle prospettive più recenti la qualità è intesa come un processo complesso, co-costruito, partecipativo e riflessivo (Ghislandi & Raffaghelli, 2012a). Questo nostro lavoro presenta un’esperienza di ricerca basata su progetto o design based research (DBR) (Pellerey, 2005) relativa ad un insegnamento universitario. Le autrici intendono dimostrare che un processo di valutazione partecipata della qualità dell'apprendimento può innescare un processo riflessivo e collaborativo tra docenti e studenti, attraverso la generazione da parte degli studenti di alcuni contenuti (Learners' generated content), per una apertura della didattica; e tramite un approccio partecipato e costruttivista della verifica dell'apprendimento. Tutto ciò è fondato sul concetto, coniato dalle autrici (Ghislandi, Raffaghelli, Yang, 2013), di qualità mediata che implica l'introduzione di "artefatti di mediazione” (in termini di informazione, pratiche e innovazione per la qualità) che possono portare i partecipanti (studenti e docenti) a riflettere e quindi passare da una posizione esterna, come consumatori della qualità, ad una più attiva, come produttori di qualità. Tale processo di mediazione ha come impatto l’acquisizione di abilità relative alla quality literacy (Ehlers, 2007) e la generazione di una cultura (organizzativa e formativa) di qualità. L’intervento degli studenti in quanto attivi partecipanti e produttori della qualità formativa si dimostra fecondo (produzione di contenuti di qualità generati dagli studenti); è in questo senso che si dimostra l’importanza e necessità di continuare a coltivare la “Students’ Voice” per nuove prospettive di qualità.
La voce degli studenti per la qualità dell'eLearning nella formazione universiitaria: un approccio partecipativo
Ghislandi, Patrizia Maria Margherita;Raffaghelli, Juliana Elisa
2013
Abstract
Secondo il movimento “Students’ Voice” gli studenti dovrebbero partecipare attivamente alla costruzione degli spazi formativi in cui sono coinvolti (Fletcher, 2005, Harper, 2000). In linea con questa prospettiva questo articolo propone un concetto di qualità dell’eLearning (e in generale dell’istruzione universitaria) basato su due elementi portanti: la critica alla cultura dominante di valutazione della qualità legata alla produzione industriale, alla conformità a standard predefiniti, alla produttività del sistema e dove gli utenti hanno un ruolo passivo, da consumatori; un ripensamento radicale della partecipazione degli studenti al processo educativo (Ehlers & Schneckenberg, 2010). Nelle prospettive più recenti la qualità è intesa come un processo complesso, co-costruito, partecipativo e riflessivo (Ghislandi & Raffaghelli, 2012a). Questo nostro lavoro presenta un’esperienza di ricerca basata su progetto o design based research (DBR) (Pellerey, 2005) relativa ad un insegnamento universitario. Le autrici intendono dimostrare che un processo di valutazione partecipata della qualità dell'apprendimento può innescare un processo riflessivo e collaborativo tra docenti e studenti, attraverso la generazione da parte degli studenti di alcuni contenuti (Learners' generated content), per una apertura della didattica; e tramite un approccio partecipato e costruttivista della verifica dell'apprendimento. Tutto ciò è fondato sul concetto, coniato dalle autrici (Ghislandi, Raffaghelli, Yang, 2013), di qualità mediata che implica l'introduzione di "artefatti di mediazione” (in termini di informazione, pratiche e innovazione per la qualità) che possono portare i partecipanti (studenti e docenti) a riflettere e quindi passare da una posizione esterna, come consumatori della qualità, ad una più attiva, come produttori di qualità. Tale processo di mediazione ha come impatto l’acquisizione di abilità relative alla quality literacy (Ehlers, 2007) e la generazione di una cultura (organizzativa e formativa) di qualità. L’intervento degli studenti in quanto attivi partecipanti e produttori della qualità formativa si dimostra fecondo (produzione di contenuti di qualità generati dagli studenti); è in questo senso che si dimostra l’importanza e necessità di continuare a coltivare la “Students’ Voice” per nuove prospettive di qualità.Pubblicazioni consigliate
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