The Adriatic Sea is an epicontinental semi-enclosed basin characterized by a low axial gradient shelf in the northern and central part. In particular, during the post-LGM transgression, the northern Adriatic shelf was affected by huge drowning due to slight sea-level rise. In this context, different generation of barrier-lagoon systems were developed and preserved. Thus, these transgressive bodies, on the Adriatic seafloor, record different phases of the relative sea-level rise. In the last few decades, several authors focused their study on the last transgressive cycle to reconstruct the evolution of the last relative sea-level rise in order to identify and predict its impact on the present coastal and terrestrial environments. The aim of this PhD thesis was a detailed characterization of transgressive deposits sedimented and preserved during distinct phases of the last relative sea-level rise in the northern Adriatic shelf. These sedimentary bodies, indeed, are one of the more appropriate direct sea-level indicators and their study could be the key to better constrain the paleo sea-level and predict possible scenarios of environmental changes. Moreover, these transgressive deposits are identified as an economical resource because their sand portion, indicative of fossil shorelines, can be exploited for beaches nourishment. The characterization of different deposits was carried out with a multidisciplinary approach through the analyses of very high resolution seismic profiles, cores, bathymetric maps, petrographic samples, and XRF core scanner analysis. To improve the sea-level Mediterranean curve with new data, a preserved transgressive deposit south of the Po River delta was studied in detail. This sedimentary body, formed in a portion of the shelf affected by strong sediment supply, recorded different environments. The high quality of the acquired data and the considerable preservation of this deposit allowed to recognize and date different peat and organic-rich layers that testify brackish lagoon facies representative of distinct paleo sea-level position. The new radiocarbon data permitted to calculate the rate of sedimentation and the rate of the relative sea-level rise during the deposition of the investigated body. In particular, these high resolution data could be used to detect centennial fluctuations and calibrate sea-level models. Furthermore, to obtain new data on the paleogeography of the Adriatic shelf, eight starved and reworked transgressive deposits, northern of the present Po River delta, were investigated with petrographic and preliminary XRF core scanner analyses. The compositional results highlighted three sedimentary petrofacies (petrofaciesI, II, III) connected to different relative sea-level phases. In particular, the petrofacies I, indicative of the ancient sea-level phase, allowed to hypothesize a northward shifting of an ancient branch of the Po River; the Petrofacies II, highlighted a drowned shoreline characterized by different fluvial supply, and the petrofacies III, indicative of the more recent sea-level phase, and belonging to a transgressive deposit that have been already studied by other authors, confirmed a Tagliamento River supply. Furthermore, the XRF analysis, in support of the petrographic analysis, allowed to individuate geochemical proxies in order to distinguish marine sand portion from sorted sand portion. Moreover, through the XRF analysis was possible to identify geochemical variation related to different environments of sedimentation connected also to glacial-interglacial cycle. The applied approach to the characterization of the northern Adriatic transgressive deposits allowed to obtain satisfactory results in order to improve the Adriatic relative sea-level curve and to recognize environmental changes in relation to the sea-level rise. At least, the results can provide a significant contribution in order to identify appropriate sand suitable deposits for beaches nourishment.
Il Mare Adriatico è un bacino epicontinentale semi-chiuso caratterizzato da un basso gradiente della piattaforma nella zona centro settentrionale. In particolare, l’ultima risalita del mare, successiva all’ultimo massimo glaciale, provocò l’annegamento della piattaforma nord adriatica e conseguente sedimentazione e preservazione di diverse generazioni di sistemi costieri, che hanno quindi registrato diverse fasi di risalita del livello del mare. Negli ultimi decenni, più autori hanno focalizzato i loro studi sull’ultimo episodio trasgressivo per ricostruire in dettaglio i diversi momenti dell’ultima risalita relativa del livello del mare, per prevedere l’impatto che un innalzamento del livello del mare potrebbe avere nelle aree costiere attuali. Lo scopo di questa tesi di dottorato è stato quello di caratterizzare con estremo dettaglio i depositi trasgressivi sedimentati e preservati durante ultime fasi di risalita del mare nella piattaforma adriatica settentrionale. Questi corpi sedimentari sono infatti ottimi indicatori diretti del livello del mare e il loro studio potrebbe essere la chiave per delineare scenari futuri. Inoltre la porzione sabbiosa di questi depositi può costituire una risorsa economica sfruttabile per il ripascimento delle spiagge. Questi corpi sedimentari sono stati studiati con un approccio multidisciplinare che ha previsto l’analisi di profili sismici ad alta risoluzione, di carote, di mappe batimetriche, analisi compositive petrografiche su campioni di sabbia e analisi non distruttiva tramite spettrofotometria XRF in continuo su carote. Un deposito a sud del Delta del Po meglio comprendere gli effetti del sollevamento del livello del mare in un ambiente di transizione e con questo fornire dati di maggior dettaglio alla curva di risalita del mare Adriatico. Questo corpo sedimentario, formatosi in un’area caratterizzata da apporti sedimentari consistenti, ha registrato lo sviluppo di diversi ambienti sedimentari. La qualità dei dati analizzati e la considerevole preservazione del deposito hanno permesso di riconoscere e datare livelli ricchi in materia organica che testimoniano facies lagunari e quindi sono ottimi indicatori di paleo livelli del mare. Inoltre, le nuove datazioni al radiocarbonio hanno permesso di calcolare sia il tasso di sedimentazione sia il tasso relativo di risalita del livello del mare durante la formazione del deposito stesso. Questo estremo dettaglio nella ricostruzione delle fasi trasgressive potrebbe essere utilizzata in futuro per individuare fluttuazioni centenarie e calibrare i modelli di risalita del livello del mare. Inoltre, sono stati analizzati otto depositi starvati e rimaneggiati, presenti a nord del Delta del Po, per ottenere nuovi dati sulla paleo geografia del nord Adriatico. Questi depositi sono stati studiati con analisi petrografiche e di spettrofotometria XRF. I risultati compositivi, hanno messo in evidenza tre petrofacies sedimentarie in relazione a diverse fasi della risalita del livello del mare. In particolare, la petrofacies I, indicativa della fase di risalita più antica, ha permesso di ipotizzare uno spostamento verso nord di un ramo fluviale del paleo Po; la petrofacies II ha messo in evidenza una paleo linea di costa caratterizzata da diversi apporti fluviali; mentre la petrofacies III, indicativa di un deposito trasgressivo studiato in precedenza da altri autori, ha confermato una provenienza legata al fiume Tagliamento. Inoltre, l’analisi XRF ha consentito di individuare proxies geochimici che hanno permesso di distinguere porzioni di sabbie marine da porzioni di sabbie ben cernite, con variazioni geochimiche che riflettono i diversi ambienti di sedimentazione. I risultati ottenuti con lo studio di questi depositi hanno permesso di migliorare la curva dl livello relativo del mare Adriatico e di riconoscere cambiamenti ambientali legati alla risalita del livello del mare. Infine, questi risultati possono contribuire in modo cospicuo all’identificazione di corpi sabbiosi utilizzabili per il ripascimento delle spiagge.
Variability of late-quaternary transgressive sedimentation in the northern adriatic sea / Moscon, Giorgia. - (2016 Jan 30).
Variability of late-quaternary transgressive sedimentation in the northern adriatic sea
Moscon, Giorgia
2016
Abstract
Il Mare Adriatico è un bacino epicontinentale semi-chiuso caratterizzato da un basso gradiente della piattaforma nella zona centro settentrionale. In particolare, l’ultima risalita del mare, successiva all’ultimo massimo glaciale, provocò l’annegamento della piattaforma nord adriatica e conseguente sedimentazione e preservazione di diverse generazioni di sistemi costieri, che hanno quindi registrato diverse fasi di risalita del livello del mare. Negli ultimi decenni, più autori hanno focalizzato i loro studi sull’ultimo episodio trasgressivo per ricostruire in dettaglio i diversi momenti dell’ultima risalita relativa del livello del mare, per prevedere l’impatto che un innalzamento del livello del mare potrebbe avere nelle aree costiere attuali. Lo scopo di questa tesi di dottorato è stato quello di caratterizzare con estremo dettaglio i depositi trasgressivi sedimentati e preservati durante ultime fasi di risalita del mare nella piattaforma adriatica settentrionale. Questi corpi sedimentari sono infatti ottimi indicatori diretti del livello del mare e il loro studio potrebbe essere la chiave per delineare scenari futuri. Inoltre la porzione sabbiosa di questi depositi può costituire una risorsa economica sfruttabile per il ripascimento delle spiagge. Questi corpi sedimentari sono stati studiati con un approccio multidisciplinare che ha previsto l’analisi di profili sismici ad alta risoluzione, di carote, di mappe batimetriche, analisi compositive petrografiche su campioni di sabbia e analisi non distruttiva tramite spettrofotometria XRF in continuo su carote. Un deposito a sud del Delta del Po meglio comprendere gli effetti del sollevamento del livello del mare in un ambiente di transizione e con questo fornire dati di maggior dettaglio alla curva di risalita del mare Adriatico. Questo corpo sedimentario, formatosi in un’area caratterizzata da apporti sedimentari consistenti, ha registrato lo sviluppo di diversi ambienti sedimentari. La qualità dei dati analizzati e la considerevole preservazione del deposito hanno permesso di riconoscere e datare livelli ricchi in materia organica che testimoniano facies lagunari e quindi sono ottimi indicatori di paleo livelli del mare. Inoltre, le nuove datazioni al radiocarbonio hanno permesso di calcolare sia il tasso di sedimentazione sia il tasso relativo di risalita del livello del mare durante la formazione del deposito stesso. Questo estremo dettaglio nella ricostruzione delle fasi trasgressive potrebbe essere utilizzata in futuro per individuare fluttuazioni centenarie e calibrare i modelli di risalita del livello del mare. Inoltre, sono stati analizzati otto depositi starvati e rimaneggiati, presenti a nord del Delta del Po, per ottenere nuovi dati sulla paleo geografia del nord Adriatico. Questi depositi sono stati studiati con analisi petrografiche e di spettrofotometria XRF. I risultati compositivi, hanno messo in evidenza tre petrofacies sedimentarie in relazione a diverse fasi della risalita del livello del mare. In particolare, la petrofacies I, indicativa della fase di risalita più antica, ha permesso di ipotizzare uno spostamento verso nord di un ramo fluviale del paleo Po; la petrofacies II ha messo in evidenza una paleo linea di costa caratterizzata da diversi apporti fluviali; mentre la petrofacies III, indicativa di un deposito trasgressivo studiato in precedenza da altri autori, ha confermato una provenienza legata al fiume Tagliamento. Inoltre, l’analisi XRF ha consentito di individuare proxies geochimici che hanno permesso di distinguere porzioni di sabbie marine da porzioni di sabbie ben cernite, con variazioni geochimiche che riflettono i diversi ambienti di sedimentazione. I risultati ottenuti con lo studio di questi depositi hanno permesso di migliorare la curva dl livello relativo del mare Adriatico e di riconoscere cambiamenti ambientali legati alla risalita del livello del mare. Infine, questi risultati possono contribuire in modo cospicuo all’identificazione di corpi sabbiosi utilizzabili per il ripascimento delle spiagge.File | Dimensione | Formato | |
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