Il contributo riporta la Ricerca-Azione svolta durante la pandemia (2020) nella scuola secondaria «A. Scotton» di Breganze. I docenti curricolari e specializzati hanno condiviso un percorso di formazione comune per lo studio e l’uso di una didattica innovativa al fine di implementare, attraverso il co-teaching (Ghedin, Aquario e Di Masi, 2013; Santi e Ruzzante, 2016) e la DAD (Didattica a Distanza), competenze metacognitive in tutti gli studenti, anche in coloro che sono interessati da difficoltà, Disturbo Specifico nell’Apprendimento e svantaggio socioeconomico. I risultati mettono in evidenza come le attività sperimentate, da un lato hanno permesso l’inclusione di tutti gli studenti sostenendoli nell’acquisizione di competenze utili per l’apprendimento permanente e la cittadinanza attiva (Boffo e Fedeli, 2018); dall’altra hanno favorito la crescita della Comunità di Pratica tra i docenti, innescando un processo di innovazione (Fabbri, 2007). In questo modo si è sostenuta la dimensione inclusiva non solo a parole ma come pratica di insegnamento senza riferirsi alla categorizzazione BES (Bisogni Educativi Speciali) ma in relazione ai bisogni educativi e didattici di tutti (UNESCO, 2015).

Sperimentare il co-teaching tra docenti curricolari e specializzati per favorire l’inclusione di tutti gli studenti

Raffaela Tore;
2021

Abstract

Il contributo riporta la Ricerca-Azione svolta durante la pandemia (2020) nella scuola secondaria «A. Scotton» di Breganze. I docenti curricolari e specializzati hanno condiviso un percorso di formazione comune per lo studio e l’uso di una didattica innovativa al fine di implementare, attraverso il co-teaching (Ghedin, Aquario e Di Masi, 2013; Santi e Ruzzante, 2016) e la DAD (Didattica a Distanza), competenze metacognitive in tutti gli studenti, anche in coloro che sono interessati da difficoltà, Disturbo Specifico nell’Apprendimento e svantaggio socioeconomico. I risultati mettono in evidenza come le attività sperimentate, da un lato hanno permesso l’inclusione di tutti gli studenti sostenendoli nell’acquisizione di competenze utili per l’apprendimento permanente e la cittadinanza attiva (Boffo e Fedeli, 2018); dall’altra hanno favorito la crescita della Comunità di Pratica tra i docenti, innescando un processo di innovazione (Fabbri, 2007). In questo modo si è sostenuta la dimensione inclusiva non solo a parole ma come pratica di insegnamento senza riferirsi alla categorizzazione BES (Bisogni Educativi Speciali) ma in relazione ai bisogni educativi e didattici di tutti (UNESCO, 2015).
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