Il contributo analizza una recente decisione della Corte di Cassazione con la quale si è statuito che la truffa e la bancarotta fraudolenta per distrazione sui beni che ne costituisco il profitto concorrono tra loro, non sussistendo tra l’art. 640 c.p. e l’art. 216, co. 1, n. 1, l. fall. un concorso apparente di norme per la radicale diversità strutturale fra le due fattispecie astratte, che si consumano indipendentemente l’una dall’altra e in momenti temporalmente distinti: le due condotte tipiche non costituiscono, infatti, due segmenti di uno stesso fatto, e pertanto i due reati sono imputabili ad un medesimo soggetto senza violare il principio del ne bis in idem.

Imputazione per truffa e bancarotta fraudolenta per distrazione sui beni che ne costituiscono il profitto: possibile violazione del ne bis in idem?

Stefania Zanellato
2019

Abstract

Il contributo analizza una recente decisione della Corte di Cassazione con la quale si è statuito che la truffa e la bancarotta fraudolenta per distrazione sui beni che ne costituisco il profitto concorrono tra loro, non sussistendo tra l’art. 640 c.p. e l’art. 216, co. 1, n. 1, l. fall. un concorso apparente di norme per la radicale diversità strutturale fra le due fattispecie astratte, che si consumano indipendentemente l’una dall’altra e in momenti temporalmente distinti: le due condotte tipiche non costituiscono, infatti, due segmenti di uno stesso fatto, e pertanto i due reati sono imputabili ad un medesimo soggetto senza violare il principio del ne bis in idem.
2019
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3365206
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