Testimonianze nelle fonti antiche di una coscienza dell’uso di tecniche per evitare o limitare danni alle strutture nel caso di un evento sismico sono molto rare o dubbie. Spicca per contrasto la testimonianza di Plinio il Vecchio nel quinto libro dell’Historia Naturalis circa l’uso, presso l’Artemision di Efeso, delle caratteristiche del terreno paludoso per scopo antisismico. Tale asserzione si è posta all’attenzione degli studiosi per i numerosi dubbi e perplessità che sorgono in relazione alle conoscenze attuali. La principale questione che si pone questo intervento è la verifica dell’effettiva efficacia del sistema come riferito da Plinio, utilizzando un approccio multidisciplinare che tenga conto delle posizioni e conoscenze moderne in questo ambito, analizzando in particolare la morfologia del suolo nel sito e confrontandola con le specifiche contemporanee. Ci si vuole inoltre domandare, in via per adesso preliminare, sul ruolo degli strati descritti dall’autore latino nelle sottofondazioni, a cui va aggiunto lo strato di sabbia attestato dalle indagini archeologiche. Una ipotesi che questo studio vuole esaminare è la possibilità che siano effettivamente tali strati il vero intervento antisismico apportato dai costruttori: in particolare la sabbia posta al di sotto degli strati di cenere, i quali invece ovviano alla natura paludosa e instabile del terreno.
Plinio il Vecchio e l’Artemision di Efeso: analisi di una fonte antica nell’ottica moderna
Bonetto J.;Zampar M.;Valluzzi M. R.
2019
Abstract
Testimonianze nelle fonti antiche di una coscienza dell’uso di tecniche per evitare o limitare danni alle strutture nel caso di un evento sismico sono molto rare o dubbie. Spicca per contrasto la testimonianza di Plinio il Vecchio nel quinto libro dell’Historia Naturalis circa l’uso, presso l’Artemision di Efeso, delle caratteristiche del terreno paludoso per scopo antisismico. Tale asserzione si è posta all’attenzione degli studiosi per i numerosi dubbi e perplessità che sorgono in relazione alle conoscenze attuali. La principale questione che si pone questo intervento è la verifica dell’effettiva efficacia del sistema come riferito da Plinio, utilizzando un approccio multidisciplinare che tenga conto delle posizioni e conoscenze moderne in questo ambito, analizzando in particolare la morfologia del suolo nel sito e confrontandola con le specifiche contemporanee. Ci si vuole inoltre domandare, in via per adesso preliminare, sul ruolo degli strati descritti dall’autore latino nelle sottofondazioni, a cui va aggiunto lo strato di sabbia attestato dalle indagini archeologiche. Una ipotesi che questo studio vuole esaminare è la possibilità che siano effettivamente tali strati il vero intervento antisismico apportato dai costruttori: in particolare la sabbia posta al di sotto degli strati di cenere, i quali invece ovviano alla natura paludosa e instabile del terreno.Pubblicazioni consigliate
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