L’attuale linea sostenuta da molti sistemi di istruzione europei, va nella direzione di promuovere un approccio collaborativo tra gli insegnanti della classe e l'insegnante di sostegno, il quale non solo ha la funzione di sostegno individualizzato per gli studenti con disabilità, ma esercita un ruolo proattivo nel migliorare la capacità delle scuole di superare le barriere all’apprendimento e alla partecipazione (Profile of inclusive teachers, European Agency for Development in Special Needs Education, 2012). Nel contesto italiano in particolare, la L. 104/92 considera l’insegnante di sostegno “contitolare” di classe alla pari con i docenti curricolari (“Profilo del docente specializzato”, decreto 30 settembre 2011). Nella pratica inoltre, sempre più insegnanti si trovano a far fronte alla diversità nelle loro classi e alla necessità di sviluppare nuovi approcci all’insegnamento, per supportarli nel loro duplice ruolo: quello di insegnare e quello di creare un positivo ambiente di apprendimento (Conderman, Bresnahan, & Pedersen 2008; Nevin, Villa, & Thousand, 2009; Villa, Thousand & Nevin, 2004). La ricerca si configura come uno studio esplorativo di tipo quantitativo, il cui obiettivo è indagare i significati che i docenti attribuiscono al co-teaching (Ghedin et al., 2013; Friend & Cook, 2007; Murawski, 2003) da un punto di vista ideale e reale. A partire da questo obiettivo generale, le domande di ricerca che hanno guidato lo studio sono le seguenti: - Qual è l’importanza attribuita alla dimensione collaborativa nell’insegnamento? - Tra le pratiche collaborative del modello di co-teaching (co-progettazione, co-insegnamento, co-valutazione) quali sono quelle maggiormente implementate nel lavoro quotidiano? - Si possono evidenziare differenze nelle pratiche collaborative percepite e realizzate da insegnanti curricolari e specializzati per le attività di sostegno didattico e nei diversi gradi scolastici? I risultati evidenziano innanzitutto una sostanziale differenza tra le risposte fornite rispetto al livello ideale e quelle del livello reale per quanto riguarda il grado di scuola (infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado) e il ruolo dei docenti (curricolari e specializzati per le attività di sostegno). I pronunciamenti degli insegnanti inoltre si collocano lungo un continuum che può essere scandito da tre stadi che abbiamo definito nel seguente modo: stadio del “principiante”, stadio del “compromesso” , stadio della “collaborazione”. I risultati della ricerca suggeriscono quindi, delle piste di approfondimento per progettare percorsi di formazione / aggiornamento di tipo riflessivo per implementare pratiche collaborative in classe.

Quale collaborazione a scuola? Le prospettive dei docenti sul co-teaching

E. Ghedin
;
D. Aquario
;
D. Di Masi
;
2016

Abstract

L’attuale linea sostenuta da molti sistemi di istruzione europei, va nella direzione di promuovere un approccio collaborativo tra gli insegnanti della classe e l'insegnante di sostegno, il quale non solo ha la funzione di sostegno individualizzato per gli studenti con disabilità, ma esercita un ruolo proattivo nel migliorare la capacità delle scuole di superare le barriere all’apprendimento e alla partecipazione (Profile of inclusive teachers, European Agency for Development in Special Needs Education, 2012). Nel contesto italiano in particolare, la L. 104/92 considera l’insegnante di sostegno “contitolare” di classe alla pari con i docenti curricolari (“Profilo del docente specializzato”, decreto 30 settembre 2011). Nella pratica inoltre, sempre più insegnanti si trovano a far fronte alla diversità nelle loro classi e alla necessità di sviluppare nuovi approcci all’insegnamento, per supportarli nel loro duplice ruolo: quello di insegnare e quello di creare un positivo ambiente di apprendimento (Conderman, Bresnahan, & Pedersen 2008; Nevin, Villa, & Thousand, 2009; Villa, Thousand & Nevin, 2004). La ricerca si configura come uno studio esplorativo di tipo quantitativo, il cui obiettivo è indagare i significati che i docenti attribuiscono al co-teaching (Ghedin et al., 2013; Friend & Cook, 2007; Murawski, 2003) da un punto di vista ideale e reale. A partire da questo obiettivo generale, le domande di ricerca che hanno guidato lo studio sono le seguenti: - Qual è l’importanza attribuita alla dimensione collaborativa nell’insegnamento? - Tra le pratiche collaborative del modello di co-teaching (co-progettazione, co-insegnamento, co-valutazione) quali sono quelle maggiormente implementate nel lavoro quotidiano? - Si possono evidenziare differenze nelle pratiche collaborative percepite e realizzate da insegnanti curricolari e specializzati per le attività di sostegno didattico e nei diversi gradi scolastici? I risultati evidenziano innanzitutto una sostanziale differenza tra le risposte fornite rispetto al livello ideale e quelle del livello reale per quanto riguarda il grado di scuola (infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado) e il ruolo dei docenti (curricolari e specializzati per le attività di sostegno). I pronunciamenti degli insegnanti inoltre si collocano lungo un continuum che può essere scandito da tre stadi che abbiamo definito nel seguente modo: stadio del “principiante”, stadio del “compromesso” , stadio della “collaborazione”. I risultati della ricerca suggeriscono quindi, delle piste di approfondimento per progettare percorsi di formazione / aggiornamento di tipo riflessivo per implementare pratiche collaborative in classe.
2016
None excluded. Transforming schools and learning to develop inclusive education. Nessuno escluso. Trasformare la scuola e l’apprendimento per realizzare l’educazione inclusiva.
None excluded. Transforming schools and learning to develop inclusive education. Nessuno escluso. Trasformare la scuola e l’apprendimento per realizzare l’educazione inclusiva.
978-88-974132-0-2
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