Uno dei temi cari alla letteratura in quanto la loro presenza incide in modo significativo sui processi di inclusione è quello degli atteggiamenti che alunni, insegnanti e genitori nutrono nei confronti della partecipazione in classe di alunni con disabilità. L’analisi della letteratura proposta porrà particolare attenzione a mettere in luce quegli elementi e fattori che le ricerche hanno confermato essere determinanti nel caratterizzare l’evoluzione degli atteggiamenti e che pertanto dovrebbero essere considerati dai professionisti interessati a favorire processi di inclusione nei contesti in cui operano. Ma, innanzitutto, a cosa pensiamo quando utilizziamo la parola atteggiamenti? Nel dibattere le definizioni del termine viene attribuito a Eagly e Chaiken [1993] il merito di aver stilato quella più contemporanea e convenzionalmente condivisa: gli atteggiamenti possono essere definiti come la tendenza psicologica a valutare una specifica entità (per esempio una persona, una cosa, un’idea, un argomento ecc.) in termini positivi o negativi che si traducono in cognizioni, motivazioni e azioni. Sono considerati relativamente stabili e frutto di processi a lungo termine come la socializzazione ma anche dell’esposizione online a informazioni contestuali tanto che comprendono sia una valutazione che riguarda una rappresentazione conservata nella memoria sia il giudizio che viene espresso in un preciso momento o entrambi. Gli atteggiamenti vengono influenzati dalle informazioni ricavate dalle attuali esperienze di vita, dal ricordo di giudizi passati, dalle conoscenze precedenti e dai giudizi appena formulati, e interagiscono continuamente con le cognizioni, le motivazioni e i comportamenti [Albarracín et al. 2005].
Gli atteggiamenti verso l’inclusione scolastica e formativa
FERRARI, LEA
2016
Abstract
Uno dei temi cari alla letteratura in quanto la loro presenza incide in modo significativo sui processi di inclusione è quello degli atteggiamenti che alunni, insegnanti e genitori nutrono nei confronti della partecipazione in classe di alunni con disabilità. L’analisi della letteratura proposta porrà particolare attenzione a mettere in luce quegli elementi e fattori che le ricerche hanno confermato essere determinanti nel caratterizzare l’evoluzione degli atteggiamenti e che pertanto dovrebbero essere considerati dai professionisti interessati a favorire processi di inclusione nei contesti in cui operano. Ma, innanzitutto, a cosa pensiamo quando utilizziamo la parola atteggiamenti? Nel dibattere le definizioni del termine viene attribuito a Eagly e Chaiken [1993] il merito di aver stilato quella più contemporanea e convenzionalmente condivisa: gli atteggiamenti possono essere definiti come la tendenza psicologica a valutare una specifica entità (per esempio una persona, una cosa, un’idea, un argomento ecc.) in termini positivi o negativi che si traducono in cognizioni, motivazioni e azioni. Sono considerati relativamente stabili e frutto di processi a lungo termine come la socializzazione ma anche dell’esposizione online a informazioni contestuali tanto che comprendono sia una valutazione che riguarda una rappresentazione conservata nella memoria sia il giudizio che viene espresso in un preciso momento o entrambi. Gli atteggiamenti vengono influenzati dalle informazioni ricavate dalle attuali esperienze di vita, dal ricordo di giudizi passati, dalle conoscenze precedenti e dai giudizi appena formulati, e interagiscono continuamente con le cognizioni, le motivazioni e i comportamenti [Albarracín et al. 2005].Pubblicazioni consigliate
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