Se la gestione di una buona pratica professionale degli insegnanti, educatori e formatori sembra ormai inscindibile da processi di riflessione-azione (Mortari, 2003, 2011; Mezirow, 2003), è ormai inevitabile pensare a questi processi riflessivi anche come momenti di condivisione tra pari all’interno di comunità professionali mediati dalle tecnologie del Web 2.0. Gli insegnanti ne avvertono l’esigenza e in questo senso è necessario lo sviluppo di una vera e propria cultura partecipativa che includa oltre che il framework delle Comunità di Pratica, anche l’utilizzo delle tecnologie: possiamo rifarci in questo senso al concetto di distributed cognition (Hutchins, 2000; Seel, Winn, 2012) dove l’accento è sulle interazioni sociali e sui significati che esse generano quando l’attività cognitiva è distribuita tra artefatti tecnologici esterni, artefatti concettuali interni e l’interrelazione con altre persone. In sostanza si tratta di progettare una formazione tradizionale formale in servizio che fornisca nel contempo anche gli strumenti, oltre che tecnici, anche metodologici e riflessivi, utili a far procedere il processo di apprendimento anche quando il supporto formativo formale si interrompe.
Web 2.0 e formazione in servizio degli insegnanti
PETRUCCO, CORRADO
2016
Abstract
Se la gestione di una buona pratica professionale degli insegnanti, educatori e formatori sembra ormai inscindibile da processi di riflessione-azione (Mortari, 2003, 2011; Mezirow, 2003), è ormai inevitabile pensare a questi processi riflessivi anche come momenti di condivisione tra pari all’interno di comunità professionali mediati dalle tecnologie del Web 2.0. Gli insegnanti ne avvertono l’esigenza e in questo senso è necessario lo sviluppo di una vera e propria cultura partecipativa che includa oltre che il framework delle Comunità di Pratica, anche l’utilizzo delle tecnologie: possiamo rifarci in questo senso al concetto di distributed cognition (Hutchins, 2000; Seel, Winn, 2012) dove l’accento è sulle interazioni sociali e sui significati che esse generano quando l’attività cognitiva è distribuita tra artefatti tecnologici esterni, artefatti concettuali interni e l’interrelazione con altre persone. In sostanza si tratta di progettare una formazione tradizionale formale in servizio che fornisca nel contempo anche gli strumenti, oltre che tecnici, anche metodologici e riflessivi, utili a far procedere il processo di apprendimento anche quando il supporto formativo formale si interrompe.Pubblicazioni consigliate
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