Molte parole costituiscono l’arcipelago lessicale oggi in uso per identificare le famiglie con cui i servizi entrano in contatto, prevalentemente per questioni connesse alla di mensione della genitorialità: si parla di famiglie vulnerabili, fragili, multiproblemati che, a disagio, negligenti, in difficoltà, mal trattanti e abusanti, in situazione di svantaggio psicosocioculturale, ecc. Ognuna di queste parole ha una sua specificità, è stata studiata da autori diversi in contesti storicosociali diversi e, data la funzione del linguaggio rispetto al pensiero e all’azione, ognuna veicola culture e induce pratiche d’intervento specifiche, in particolare nell’area dei servizi per la tutela e la protezione dell’infanzia, che sono i contesti istituzionali titolari della “cura” di queste famiglie. I criteri, infatti, secondo cui una famiglia viene definita in un modo piuttosto che in un altro sono culturalmente e storicamente situati e, di conseguenza, anche la valutazione delle cosiddette “competenze genitoriali”, che risulta essere una delle pratiche più spesso correlate a tale definizione nell’operatività di detti servizi, è interdipendente da essi e dalle rappresentazioni personali e professionali de gli operatori rispetto alla genitorialità che vie ne ritenuta “adeguata” e/o, per specularità, “inadeguata”. Di seguito si presenterà pertanto una breve sintesi dell’evoluzione recente delle teorizzazioni su queste famiglie, e sul concetto di parenting specificatamente, concettualizza zioni che si sono sviluppate in particolare a partire dagli studi in ambito psicologico sulle dimensioni strutturali e dinamiche che caratterizzerebbero i gruppi familiari, e che hanno successivamente influenzato molte pratiche di intervento.
Genitorialità e negligenza parentale”: l’evoluzione di un costrutto complesso
MILANI, PAOLA;ZANON, OMBRETTA
2016
Abstract
Molte parole costituiscono l’arcipelago lessicale oggi in uso per identificare le famiglie con cui i servizi entrano in contatto, prevalentemente per questioni connesse alla di mensione della genitorialità: si parla di famiglie vulnerabili, fragili, multiproblemati che, a disagio, negligenti, in difficoltà, mal trattanti e abusanti, in situazione di svantaggio psicosocioculturale, ecc. Ognuna di queste parole ha una sua specificità, è stata studiata da autori diversi in contesti storicosociali diversi e, data la funzione del linguaggio rispetto al pensiero e all’azione, ognuna veicola culture e induce pratiche d’intervento specifiche, in particolare nell’area dei servizi per la tutela e la protezione dell’infanzia, che sono i contesti istituzionali titolari della “cura” di queste famiglie. I criteri, infatti, secondo cui una famiglia viene definita in un modo piuttosto che in un altro sono culturalmente e storicamente situati e, di conseguenza, anche la valutazione delle cosiddette “competenze genitoriali”, che risulta essere una delle pratiche più spesso correlate a tale definizione nell’operatività di detti servizi, è interdipendente da essi e dalle rappresentazioni personali e professionali de gli operatori rispetto alla genitorialità che vie ne ritenuta “adeguata” e/o, per specularità, “inadeguata”. Di seguito si presenterà pertanto una breve sintesi dell’evoluzione recente delle teorizzazioni su queste famiglie, e sul concetto di parenting specificatamente, concettualizza zioni che si sono sviluppate in particolare a partire dagli studi in ambito psicologico sulle dimensioni strutturali e dinamiche che caratterizzerebbero i gruppi familiari, e che hanno successivamente influenzato molte pratiche di intervento.Pubblicazioni consigliate
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