Il saggio riguarda la rappresentazione nella narrativa italiana dei corpi adolescenti e dei luoghi del controllo sociale, come il collegio, la palestra, il bordello, in cui il soggetto maschile è chiamato ad adeguarsi alle pratiche di gruppo, alla logica dominante e coattiva. Il taglio metodologico adottato presuppone l’interpretazione delle scritture letterarie come resistenza, o possibile dicibilità, di logiche emotive e modelli corporei e affettivi esclusi dal modello dominante. Tutte e tre le rappresentazioni (desunte da Agostino di Moravia, Il lanciatore di giavellotto di Volponi e Aracoeli di Elsa Morante) sono ambientate in epoca fascista, età in cui i riti ginnico- fallici e virili di massa per la prima volta assumono una dimensione sistemica, la cui inedita pervasività sarebbe stata superata, in altre forme, solo vent’anni dopo, dal “miracolo” e dalla cultura di consumi.
Agostino, Damìn, Emanuele: una controstoria corporale
ZINATO, EMANUELE
2015
Abstract
Il saggio riguarda la rappresentazione nella narrativa italiana dei corpi adolescenti e dei luoghi del controllo sociale, come il collegio, la palestra, il bordello, in cui il soggetto maschile è chiamato ad adeguarsi alle pratiche di gruppo, alla logica dominante e coattiva. Il taglio metodologico adottato presuppone l’interpretazione delle scritture letterarie come resistenza, o possibile dicibilità, di logiche emotive e modelli corporei e affettivi esclusi dal modello dominante. Tutte e tre le rappresentazioni (desunte da Agostino di Moravia, Il lanciatore di giavellotto di Volponi e Aracoeli di Elsa Morante) sono ambientate in epoca fascista, età in cui i riti ginnico- fallici e virili di massa per la prima volta assumono una dimensione sistemica, la cui inedita pervasività sarebbe stata superata, in altre forme, solo vent’anni dopo, dal “miracolo” e dalla cultura di consumi.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.