I genitori da sempre si sono preoccupati dell’educazione dei figli e, in modo più o meno attivo e sistematico, hanno cercato di contribuire a riformare, nel corso degli anni, i sistemi scolastici di cui potevano godere le nuove generazioni. Per quanto concerne le questioni che qui ci stanno maggiormente a cuore, un ruolo certamente importante è stato ricoperto, in quest’ultimo mezzo secolo, dai genitori e dalle famiglie direttamente interessate alle questioni del trattamento e dell’integrazione delle persone con disabilità che, anche tramite loro associazioni e rappresentanze, sono riuscite ad attirare l’attenzione dei decisori e del mondo politico sulla qualità dell’istruzione e dell’educazione che di fatto veniva consentita ed erogata. È sicuramente anche grazie alle loro pressioni che in Italia, come in altre parti del mondo, si è passati, dall’istituzionalizzazione alle prime esperienze di inserimento ed integrazione e ad avviare, successivamente, i primi passi verso l’inclusione scolastica (Leyser & Kirk, 2011; Soresi, 2007). Questi genitori, oltre a denunciare i costi elevati che i trattamenti abilitativi e riabilitativi spesso comportavano, le sacche di segregazione e di esclusione sociale e lavorativa con le quali sovente si trovavano a dover fare i conti, hanno contribuito notevolmente alla diffusione di una nuova visione delle disabilità e dei valori aggiuntivi che dovevano essere riconosciute a tutte le diversità (Carrillo, 2008; Goodall & Vorhaus, 2011; Orsini, 2009; Jeynes, 2005, 2007). Come è avvenuto per altre figure coinvolte nei processi inclusivi, nel corso di questi ultimi decenni, le riflessioni e le considerazioni che sono state formulate a proposito del ruolo e del coinvolgimento dei genitori si sono via via evolute. Per comprendere appieno la portata dei ruoli che potrebbero essere riconosciuti ai genitori, anche alla luce delle sfide che la società postmoderna in cui viviamo lancia alle famiglie e alle scuole, dovremo probabilmente rivedere le prospettive dalle quali siamo abituati a guardarli, nel convincimento che le tematiche dell’inclusione riguardano tutti i genitori e non più unicamente e come avveniva in passato, quelli di figli con menomazioni.
Il coinvolgimento e il ruolo dei genitori per una scuola inclusiva di qualità
FERRARI, LEA;NOTA, LAURA
2015
Abstract
I genitori da sempre si sono preoccupati dell’educazione dei figli e, in modo più o meno attivo e sistematico, hanno cercato di contribuire a riformare, nel corso degli anni, i sistemi scolastici di cui potevano godere le nuove generazioni. Per quanto concerne le questioni che qui ci stanno maggiormente a cuore, un ruolo certamente importante è stato ricoperto, in quest’ultimo mezzo secolo, dai genitori e dalle famiglie direttamente interessate alle questioni del trattamento e dell’integrazione delle persone con disabilità che, anche tramite loro associazioni e rappresentanze, sono riuscite ad attirare l’attenzione dei decisori e del mondo politico sulla qualità dell’istruzione e dell’educazione che di fatto veniva consentita ed erogata. È sicuramente anche grazie alle loro pressioni che in Italia, come in altre parti del mondo, si è passati, dall’istituzionalizzazione alle prime esperienze di inserimento ed integrazione e ad avviare, successivamente, i primi passi verso l’inclusione scolastica (Leyser & Kirk, 2011; Soresi, 2007). Questi genitori, oltre a denunciare i costi elevati che i trattamenti abilitativi e riabilitativi spesso comportavano, le sacche di segregazione e di esclusione sociale e lavorativa con le quali sovente si trovavano a dover fare i conti, hanno contribuito notevolmente alla diffusione di una nuova visione delle disabilità e dei valori aggiuntivi che dovevano essere riconosciute a tutte le diversità (Carrillo, 2008; Goodall & Vorhaus, 2011; Orsini, 2009; Jeynes, 2005, 2007). Come è avvenuto per altre figure coinvolte nei processi inclusivi, nel corso di questi ultimi decenni, le riflessioni e le considerazioni che sono state formulate a proposito del ruolo e del coinvolgimento dei genitori si sono via via evolute. Per comprendere appieno la portata dei ruoli che potrebbero essere riconosciuti ai genitori, anche alla luce delle sfide che la società postmoderna in cui viviamo lancia alle famiglie e alle scuole, dovremo probabilmente rivedere le prospettive dalle quali siamo abituati a guardarli, nel convincimento che le tematiche dell’inclusione riguardano tutti i genitori e non più unicamente e come avveniva in passato, quelli di figli con menomazioni.Pubblicazioni consigliate
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