Il saggio, che trova posto in un fascicolo interamente dedicato a Elsa Morante nel centenario della nascita, compara i due diversi modi di Morante e di Volponi di accostarsi alle arti figurative. Entrambi gli scrittori sono infatti autori di una prefazione ai rizzoliani classisi dell'arte (rispettivamente, a Beato Angelico e a Masaccio) e entrambi si mostrano inclini nelle rispettive scritture, a una "visionarietà" di specie pittorica. In particolare, lo stile di Elsa Morante, come quello di Volponi, si presta a essere riletto alla luce della categoria della percezione, utilizzando a esempio i recenti contributi raccolti da Georges Didi-Huberman in "Il gioco delle evidenze. La dialettica dello sguardo nell'arte contempranea" (2008) . Entrambi inoltre tendono a mettere a punto una lingua capace di rendere dicibile"l'alchimia della luce". La Morante, tuttavia, a esempio ne "La Storia", manifesta un bisogno ricompositivo e di totalità perfino traducendo in scrittura le immagini dei Lager. In Volponi, viceversa, da "Corporale" in poi, sull'esigenza di ricomposizone prevale la scomposizione corrosiva di ogni immagine di realtà.
"Attravesando la grande acqua": corporeità, immagine e percezione in Elsa Morante e in Paolo Volponi
ZINATO, EMANUELE
2012
Abstract
Il saggio, che trova posto in un fascicolo interamente dedicato a Elsa Morante nel centenario della nascita, compara i due diversi modi di Morante e di Volponi di accostarsi alle arti figurative. Entrambi gli scrittori sono infatti autori di una prefazione ai rizzoliani classisi dell'arte (rispettivamente, a Beato Angelico e a Masaccio) e entrambi si mostrano inclini nelle rispettive scritture, a una "visionarietà" di specie pittorica. In particolare, lo stile di Elsa Morante, come quello di Volponi, si presta a essere riletto alla luce della categoria della percezione, utilizzando a esempio i recenti contributi raccolti da Georges Didi-Huberman in "Il gioco delle evidenze. La dialettica dello sguardo nell'arte contempranea" (2008) . Entrambi inoltre tendono a mettere a punto una lingua capace di rendere dicibile"l'alchimia della luce". La Morante, tuttavia, a esempio ne "La Storia", manifesta un bisogno ricompositivo e di totalità perfino traducendo in scrittura le immagini dei Lager. In Volponi, viceversa, da "Corporale" in poi, sull'esigenza di ricomposizone prevale la scomposizione corrosiva di ogni immagine di realtà.Pubblicazioni consigliate
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