Lo studio costituisce una indagine preliminare sul ruolo che i codici di rappresentazione iconico e linguistico assumono nella produzione di definizioni di termini basic. Sono state analizzate le relazioni tra le prestazioni ottenute da soggetti prescolari (5 anni) e scolari (6/7 anni) in un compito visuo-spaziale (prova delle scacchiere), un compito fono-articolatorio (riconoscimento di non-parole), una prova di categorizzazione e una prova di definizione. Sono state, inoltre, confrontate le definizioni dei bambini più grandi (6/7 anni) divisi in “buoni e cattivi visualizzatori”, “buoni e cattivi verbalizzatori” e “buoni e cattivi categorizzatori”. In accordo con la letteratura sulle immagini mentali, i risultati hanno evidenziato una preferenza nei bambini più piccoli per l’uso di strategie iconiche di rappresentazione. Nei soggetti scolari, invece, le prestazioni nei compiti immaginativi e verbali si sono mostrate utili per discriminare la qualità delle definizioni prodotte: i buoni verbalizzatori e i cattivi visualizzatori hanno fornito definizioni più evolute dal punto di vista formale (presenza del superordinato).

Componenti concettuali e metalinguistiche nella definizione dei nomi in bambini dai 5 agli 8 anni

GINI, GIANLUCA;BENELLI, BEATRICE
2008

Abstract

Lo studio costituisce una indagine preliminare sul ruolo che i codici di rappresentazione iconico e linguistico assumono nella produzione di definizioni di termini basic. Sono state analizzate le relazioni tra le prestazioni ottenute da soggetti prescolari (5 anni) e scolari (6/7 anni) in un compito visuo-spaziale (prova delle scacchiere), un compito fono-articolatorio (riconoscimento di non-parole), una prova di categorizzazione e una prova di definizione. Sono state, inoltre, confrontate le definizioni dei bambini più grandi (6/7 anni) divisi in “buoni e cattivi visualizzatori”, “buoni e cattivi verbalizzatori” e “buoni e cattivi categorizzatori”. In accordo con la letteratura sulle immagini mentali, i risultati hanno evidenziato una preferenza nei bambini più piccoli per l’uso di strategie iconiche di rappresentazione. Nei soggetti scolari, invece, le prestazioni nei compiti immaginativi e verbali si sono mostrate utili per discriminare la qualità delle definizioni prodotte: i buoni verbalizzatori e i cattivi visualizzatori hanno fornito definizioni più evolute dal punto di vista formale (presenza del superordinato).
2008
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