La psicologia dell'orientamento è nata durante la rivoluzione industriale con il lavoro di Parsons (1909) che cercò di mettere a punto dei metodi per aiutare gli agricoltori e gli immigrati a cercare una nuova occupazione. Le sue idee costituiscono la base di quello che nella teoria e nella pratica professionale viene comunemente chiamato "modello dell'adattamento persona-ambiente". I professionisti che fanno riferimento ai modelli di adattamento persona-ambiente cercano di aiutare le persone a individuare quelle opzioni professionali che potrebbero essere soddisfacenti in relazione al loro pattern di interessi e ai loro tratti di personalità (Holland, 1996). Uno dei più raffinati modelli che derivano da questa prospettiva - la teoria dell’adattamento professionale - sostiene che l'adattamento professionale è in relazione sia a fattori personali che a fattori ambientali (Dawis e Lofquist, 1984). Dawis e Lofquist asserirono che, per aiutare le persone a trovare delle occupazioni che corrispondono al loro pattern di abilità e di interessi o un miglior ambiente di lavoro, gli interventi devono essere personalizzati. Durante la rivoluzione industriale, un tale approccio risultò effettivamente utile ad aiutare gli individui ad entrare nel mondo del lavoro che era caratterizzato da consistenti innovazioni scientifiche e tecnologiche e da una relativa stabilità delle posizioni e delle attività lavorative. Ma la realtà professionale attualmente è diversa. Dall'era della rivoluzione industriale si è ben presto passati all'era dell’informazione e alla globalizzazione economica. Tutto ciò ha avuto effetti consistenti sul mondo del lavoro; le occupazioni tradizionali vengono sempre più spesso commissionate ai Paesi più poveri e le richieste professionali cambiano costantemente. Diventa più difficile realizzare un efficace adattamento persona-ambiente in presenza di un mondo del lavoro non più stabile ma in costante mutamento. La teoria di Donald Super (1953), soprattutto nelle sue ultime revisioni, si contrappone al "modello del’adattamento persona-ambiente". Egli sostiene che gli individui acquisiscono dei ruoli e delle abilità per tutta la loro vita (Super, 1990; Super, Savickas e Super, 1996) e queste affermazioni sono sostenute anche dalla psicologia evolutiva e dalle scienze cognitive (Ford e Lerner, 1992; Lerner, 2000). La ricerca in questi ambiti ha chiaramente dimostrato che i tratti stessi di personalità non sono stabili e che vi sono degli adattamenti ai contesti di vita e dei cambiamenti che si registrano; sulla base di ciò si ritiene che le relazioni fra "persona" e "ambiente” siano di natura dinamica. Con questo lavoro, si punta a presentare una definizione di psicologia dell'orientamento più adeguata alla società moderna che pone un'enfasi maggiore sulla dinamicità e sull'importanza della formazione continua piuttosto che sulla stabilità e costanza dei tratti di personalità. Si vuole far emergere come lo scopo della psicologia dell’orientamento è quello di aiutare gli individui ad apprendere una gamma di abilità per adattarsi ad un mondo del lavoro in continuo cambiamento piuttosto che far "combaciare" abilità e occupazioni.

Verso una nuova concezione della Psicologia dell' orientamento

SORESI, SALVATORE;NOTA, LAURA;FERRARI, LEA
2007

Abstract

La psicologia dell'orientamento è nata durante la rivoluzione industriale con il lavoro di Parsons (1909) che cercò di mettere a punto dei metodi per aiutare gli agricoltori e gli immigrati a cercare una nuova occupazione. Le sue idee costituiscono la base di quello che nella teoria e nella pratica professionale viene comunemente chiamato "modello dell'adattamento persona-ambiente". I professionisti che fanno riferimento ai modelli di adattamento persona-ambiente cercano di aiutare le persone a individuare quelle opzioni professionali che potrebbero essere soddisfacenti in relazione al loro pattern di interessi e ai loro tratti di personalità (Holland, 1996). Uno dei più raffinati modelli che derivano da questa prospettiva - la teoria dell’adattamento professionale - sostiene che l'adattamento professionale è in relazione sia a fattori personali che a fattori ambientali (Dawis e Lofquist, 1984). Dawis e Lofquist asserirono che, per aiutare le persone a trovare delle occupazioni che corrispondono al loro pattern di abilità e di interessi o un miglior ambiente di lavoro, gli interventi devono essere personalizzati. Durante la rivoluzione industriale, un tale approccio risultò effettivamente utile ad aiutare gli individui ad entrare nel mondo del lavoro che era caratterizzato da consistenti innovazioni scientifiche e tecnologiche e da una relativa stabilità delle posizioni e delle attività lavorative. Ma la realtà professionale attualmente è diversa. Dall'era della rivoluzione industriale si è ben presto passati all'era dell’informazione e alla globalizzazione economica. Tutto ciò ha avuto effetti consistenti sul mondo del lavoro; le occupazioni tradizionali vengono sempre più spesso commissionate ai Paesi più poveri e le richieste professionali cambiano costantemente. Diventa più difficile realizzare un efficace adattamento persona-ambiente in presenza di un mondo del lavoro non più stabile ma in costante mutamento. La teoria di Donald Super (1953), soprattutto nelle sue ultime revisioni, si contrappone al "modello del’adattamento persona-ambiente". Egli sostiene che gli individui acquisiscono dei ruoli e delle abilità per tutta la loro vita (Super, 1990; Super, Savickas e Super, 1996) e queste affermazioni sono sostenute anche dalla psicologia evolutiva e dalle scienze cognitive (Ford e Lerner, 1992; Lerner, 2000). La ricerca in questi ambiti ha chiaramente dimostrato che i tratti stessi di personalità non sono stabili e che vi sono degli adattamenti ai contesti di vita e dei cambiamenti che si registrano; sulla base di ciò si ritiene che le relazioni fra "persona" e "ambiente” siano di natura dinamica. Con questo lavoro, si punta a presentare una definizione di psicologia dell'orientamento più adeguata alla società moderna che pone un'enfasi maggiore sulla dinamicità e sull'importanza della formazione continua piuttosto che sulla stabilità e costanza dei tratti di personalità. Si vuole far emergere come lo scopo della psicologia dell’orientamento è quello di aiutare gli individui ad apprendere una gamma di abilità per adattarsi ad un mondo del lavoro in continuo cambiamento piuttosto che far "combaciare" abilità e occupazioni.
2007
Orientamento alle scelte: rassegne, ricerche, strumenti ed applicazioni
9788809402966
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