Il lavoro esamina il fondamento della tesi, largamente accettata come provata, che nel suo periodo di studio della medicina a Padova W. Harvey, lo scopritore del circolo sanguigno, fosse allievo di Galileo, e che la lezione metodologica del maestro fosse decisiva per condurlo alla scoperta. Attraverso un esame di tutte le (supposte) circostanze di fatto e un confronto della prassi di ricerca del medico inglese con i canoni epistemologici galileiani, esso giunge alla conclusione che nessun elemento accredita la realtà di un nesso didattico tra i due, e che anzi tutti i dati rilevanti orientano verso una conclusione opposta. L’esame mostra anche che la diffusione incontrastata della tesi è stata dovuta, oltre che a valutazioni inadeguate della prassi scientifica di Harvey, anche a presupposti ideologici circa gli orientamenti intellettuali capaci, nel contesto secentesco, di portare a progressi ideali di fondo.
Galileo e Harvey
BALDINI, UGO
2006
Abstract
Il lavoro esamina il fondamento della tesi, largamente accettata come provata, che nel suo periodo di studio della medicina a Padova W. Harvey, lo scopritore del circolo sanguigno, fosse allievo di Galileo, e che la lezione metodologica del maestro fosse decisiva per condurlo alla scoperta. Attraverso un esame di tutte le (supposte) circostanze di fatto e un confronto della prassi di ricerca del medico inglese con i canoni epistemologici galileiani, esso giunge alla conclusione che nessun elemento accredita la realtà di un nesso didattico tra i due, e che anzi tutti i dati rilevanti orientano verso una conclusione opposta. L’esame mostra anche che la diffusione incontrastata della tesi è stata dovuta, oltre che a valutazioni inadeguate della prassi scientifica di Harvey, anche a presupposti ideologici circa gli orientamenti intellettuali capaci, nel contesto secentesco, di portare a progressi ideali di fondo.Pubblicazioni consigliate
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