Il contributo propone una analisi critica sul fondamento della pena, seppure per grandi linee e selezioni personali, delle posizioni presenti nel dibattito internazionale e, specialmente, nel mondo anglosassone. Sono esaminate, in primo luogo, le concezioni abolizioniste; inoltre, quelle specialpreventive in quanto poste a fondamento dell’ordinamento penale; infine, le concezioni retribuzioniste e quelle ad esse equiparabili. In altro lavoro sono già state presentate le conclusioni dell’autore, essenzialmente nel senso della generalprevenzione negativa limitata. This paper presents a critical overview of the theoretical foundations of punishment, offering a selective and broad-brush examination of key positions within the international discourse – particularly those emerging from the Anglo Saxon context. It begins by exploring abolitionist theories, followed by an analysis of special-preventiveconcepts. Finally, it considers retributivist models. The author’s conclusions – primarily in favor of a limited form of negative general prevention – have been outlined in a separate publication.
Qualche vecchia e nuova idea sul perché è giustificato punire
Giovanni Cocco
2025
Abstract
Il contributo propone una analisi critica sul fondamento della pena, seppure per grandi linee e selezioni personali, delle posizioni presenti nel dibattito internazionale e, specialmente, nel mondo anglosassone. Sono esaminate, in primo luogo, le concezioni abolizioniste; inoltre, quelle specialpreventive in quanto poste a fondamento dell’ordinamento penale; infine, le concezioni retribuzioniste e quelle ad esse equiparabili. In altro lavoro sono già state presentate le conclusioni dell’autore, essenzialmente nel senso della generalprevenzione negativa limitata. This paper presents a critical overview of the theoretical foundations of punishment, offering a selective and broad-brush examination of key positions within the international discourse – particularly those emerging from the Anglo Saxon context. It begins by exploring abolitionist theories, followed by an analysis of special-preventiveconcepts. Finally, it considers retributivist models. The author’s conclusions – primarily in favor of a limited form of negative general prevention – have been outlined in a separate publication.Pubblicazioni consigliate
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