L’insecte à l’œuvre. De la muséographie au bruit de fond biologique des collections

In che modo uno spazio museografico costituisce un insieme di entità eterogenee che agiscono su scale diverse? Esamino qui il piano espositivo del museo del quai Branly partendo dal trattamento degli insetti e della polvere che emergono dal rilevamento delle trappole per tarme effettuato dai professionisti della conservazione preventiva dei beni culturali. L'apertura di una botola nel pavimento per posizionare le trappole collega la scala umana a quella degli insetti che convivono con le opere. L'analisi delle pratiche di prevenzione del deterioramento delle opere e di controllo degli ambienti che le conservano mette in luce mondi incerti. Questi mondi sono costituiti da materie in continua trasformazione, da entità che circolano e proliferano, da particelle sospese nell'aria condizionata o aggregate negli angoli delle vetrine. La fragilità delle opere risiede anche nelle reti ibride che le sostengono: questo articolo esamina quindi come prendersi cura delle opere significhi prestare attenzione a questi collettivi di esseri esistenti.