Se osserviamo con attenzione la fase di ripresa economica che è seguita al lock-down, cogliamo come il territorio ci restituisca “paesaggi contraddittori” piuttosto che “transitori, in un regime di pianificazione che appare soft più che debole (e che propende più all’attesa che al controllo) e in uno spazio in cui tendono a sommarsi piuttosto che a sostituirsi – ancora come nelle fasi trascorse di espansione e urbanizzazione – vecchie aree produttive obsolete ma persistenti, capannoni dispersi tra vuoti transeunti, quasi relitti in uno spazio che non riesce a trovare un assetto e un’identità, e nuovi impianti produttivi ibridi dalle forme ambigue e poli logistici le cui morfologia e organizzazione sono dettate dalle esogene forze della globalizzazione.
Quali nuove prospettive per i territori della produzione
SAVINO M.
2025
Abstract
Se osserviamo con attenzione la fase di ripresa economica che è seguita al lock-down, cogliamo come il territorio ci restituisca “paesaggi contraddittori” piuttosto che “transitori, in un regime di pianificazione che appare soft più che debole (e che propende più all’attesa che al controllo) e in uno spazio in cui tendono a sommarsi piuttosto che a sostituirsi – ancora come nelle fasi trascorse di espansione e urbanizzazione – vecchie aree produttive obsolete ma persistenti, capannoni dispersi tra vuoti transeunti, quasi relitti in uno spazio che non riesce a trovare un assetto e un’identità, e nuovi impianti produttivi ibridi dalle forme ambigue e poli logistici le cui morfologia e organizzazione sono dettate dalle esogene forze della globalizzazione.Pubblicazioni consigliate
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