Il presente elaborato espone il lavoro di ricerca effettuato nel perseguire gli obiettivi di un progetto inserito nell'azione IV.4 del Programma Operativo Nazionale (PON) 2014-2020. L'obiettivo principale del progetto consiste nello sviluppare un modello di trascrizione automatica adatto ai libri antichi, ovvero ai testi stampati tramite torchi manuali, in particolar modo recanti opere della latinità classica. Il corpus di riferimento per realizzare tale modello è rappresentato dalle edizioni cinquecentesche degli "Ab urbe condita libri" di Tito Livio, limitato alla terza decade (libri 21-30), su cui negli ultimi anni il DISSGeA ha concentrato le proprie linee di ricerca, e ulteriormente focalizzato sulle pubblicazioni effettuate in territorio italico. Vincolato al progetto è anche lo strumento principale per lo sviluppo e la pubblicazione del modello: Transkribus, una piattaforma (basata sull'intelligenza artificiale) dedicata al riconoscimento testuale di documenti storici e mantenuta dalla Read-Coop SCE. Tale progetto può vedersi come propedeutico ad ulteriori sviluppi: il modello di trascrizione, pubblicato su Transkribus, potrà essere utilizzato da altri utenti della piattaforma, e i dati raccolti a partire dalla trascrizione e dalla collazione delle edizioni liviane potranno essere utilizzati per arricchire lo studio sulla tradizione testuale dell'opera. Il presente elaborato rende conto del percorso di studio effettuato perseguendo l'obiettivo principale (sviluppo del modello di trascrizione) e quello secondario (indagare le cinquecentine liviane). La parte I è dedicata a definire il veicolo di trasmissione del corpus di riferimento, il libro tipografico, in particolare dalla scoperta della stampa fino alla conclusione del XVI secolo: il contesto storico-culturale in cui la stampa nasce e prende piede in Europa; il processo di produzione materiale del libro, il risultato formale di tale procedimento e la vita del codice a stampa al fuori della bottega tipografica; i principi della disciplina dedicata allo studio del libro antico, la filologia dei testi a stampa (ing. "textual bibliography"). La parte II mette a frutto la conoscenza acquisita e si concentra sul corpus di riferimento per il progetto. Dopo aver riassunto la tradizione dei classici latini nella fase di transizione tra codice manoscritto e libro tipografico, vengono presentati i responsabili materiali ed editoriali delle edizioni liviane nell'arco dei secoli XV e XVI. Esposti i concetti e i materiali di riferimento per comprendere la natura del corpus, con la parte III si passa a descrive gli strumenti digitali utilizzati nella presente ricerca. Ad un riassunto sui principi e sulle nozioni fondamentali relative al mondo delle "Digital Humanities" segue l'esposizione della piattaforma principe di questo progetto, ovvero Transkribus: da cosa nasce, come funziona, quale è stato il flusso di lavoro che ha permesso di sviluppare il modello di trascrizione come sopra descritto, "DiploLatina". Dato il collaterale obiettivo di indagare diverse edizioni e diversi esemplari, seguono gli strumenti presi in considerazione ed utilizzati per effettuare la collazione necessaria ad evidenziare le varianti insite nel corpus. Infine, la parte IV presenta il risultato della ricerca nel suo complesso, una premessa al lavoro ricostruttivo sulla tradizione a stampa nel Cinquecento della terza decade degli "Ab urbe condita" liviani eseguito grazie alle trascrizioni automatiche realizzate sui testimoni del corpus. Vengono qui esposte le descrizioni bibliografiche delle edizioni in oggetto e le caratteristiche testuali dei testimoni di questa tradizione. In appendice è possibile consultare uno specimen di edizione ricostruttiva: il testo di un testimone autorevole accompagnato da un apparato che espone le varianti editoriali del resto del corpus.
Modelli pubblici di riconoscimento testuale basati sull'intelligenza artificiale e filologia classica: il caso delle cinquecentine di Tito Livio / Piva, Lara. - (2025 May 13).
Modelli pubblici di riconoscimento testuale basati sull'intelligenza artificiale e filologia classica: il caso delle cinquecentine di Tito Livio
PIVA, LARA
2025
Abstract
Il presente elaborato espone il lavoro di ricerca effettuato nel perseguire gli obiettivi di un progetto inserito nell'azione IV.4 del Programma Operativo Nazionale (PON) 2014-2020. L'obiettivo principale del progetto consiste nello sviluppare un modello di trascrizione automatica adatto ai libri antichi, ovvero ai testi stampati tramite torchi manuali, in particolar modo recanti opere della latinità classica. Il corpus di riferimento per realizzare tale modello è rappresentato dalle edizioni cinquecentesche degli "Ab urbe condita libri" di Tito Livio, limitato alla terza decade (libri 21-30), su cui negli ultimi anni il DISSGeA ha concentrato le proprie linee di ricerca, e ulteriormente focalizzato sulle pubblicazioni effettuate in territorio italico. Vincolato al progetto è anche lo strumento principale per lo sviluppo e la pubblicazione del modello: Transkribus, una piattaforma (basata sull'intelligenza artificiale) dedicata al riconoscimento testuale di documenti storici e mantenuta dalla Read-Coop SCE. Tale progetto può vedersi come propedeutico ad ulteriori sviluppi: il modello di trascrizione, pubblicato su Transkribus, potrà essere utilizzato da altri utenti della piattaforma, e i dati raccolti a partire dalla trascrizione e dalla collazione delle edizioni liviane potranno essere utilizzati per arricchire lo studio sulla tradizione testuale dell'opera. Il presente elaborato rende conto del percorso di studio effettuato perseguendo l'obiettivo principale (sviluppo del modello di trascrizione) e quello secondario (indagare le cinquecentine liviane). La parte I è dedicata a definire il veicolo di trasmissione del corpus di riferimento, il libro tipografico, in particolare dalla scoperta della stampa fino alla conclusione del XVI secolo: il contesto storico-culturale in cui la stampa nasce e prende piede in Europa; il processo di produzione materiale del libro, il risultato formale di tale procedimento e la vita del codice a stampa al fuori della bottega tipografica; i principi della disciplina dedicata allo studio del libro antico, la filologia dei testi a stampa (ing. "textual bibliography"). La parte II mette a frutto la conoscenza acquisita e si concentra sul corpus di riferimento per il progetto. Dopo aver riassunto la tradizione dei classici latini nella fase di transizione tra codice manoscritto e libro tipografico, vengono presentati i responsabili materiali ed editoriali delle edizioni liviane nell'arco dei secoli XV e XVI. Esposti i concetti e i materiali di riferimento per comprendere la natura del corpus, con la parte III si passa a descrive gli strumenti digitali utilizzati nella presente ricerca. Ad un riassunto sui principi e sulle nozioni fondamentali relative al mondo delle "Digital Humanities" segue l'esposizione della piattaforma principe di questo progetto, ovvero Transkribus: da cosa nasce, come funziona, quale è stato il flusso di lavoro che ha permesso di sviluppare il modello di trascrizione come sopra descritto, "DiploLatina". Dato il collaterale obiettivo di indagare diverse edizioni e diversi esemplari, seguono gli strumenti presi in considerazione ed utilizzati per effettuare la collazione necessaria ad evidenziare le varianti insite nel corpus. Infine, la parte IV presenta il risultato della ricerca nel suo complesso, una premessa al lavoro ricostruttivo sulla tradizione a stampa nel Cinquecento della terza decade degli "Ab urbe condita" liviani eseguito grazie alle trascrizioni automatiche realizzate sui testimoni del corpus. Vengono qui esposte le descrizioni bibliografiche delle edizioni in oggetto e le caratteristiche testuali dei testimoni di questa tradizione. In appendice è possibile consultare uno specimen di edizione ricostruttiva: il testo di un testimone autorevole accompagnato da un apparato che espone le varianti editoriali del resto del corpus.File | Dimensione | Formato | |
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Tipologia:
Tesi di dottorato
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