Il contributo presenta lo stato di avanzamento delle conoscenze sul teatro romano di Aquileia, sulla base dei risultati degli scavi condotti dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova a partire dal 2015 e ormai prossimi al completamento. La prima parte del contributo si focalizza sulle caratteristiche dell’edificio nella sua fase di impianto, da collocarsi cronologicamente tra gli ultimi decenni del I secolo a.C. e i primi decenni del secolo successivo. Vengono prese in considerazione le sue specificità architettoniche e tecnico-costruttive (fondazioni, alzati, pavimenti, sistema di smaltimento delle acque) e viene discusso il caso dell’assenza della trachite euganea. L’attenzione si sposta poi sui modi e sulle ragioni che portarono, nell’arco di tempo compreso tra la metà del II secolo d.C. e l’età severiana, ad una sostanziale ristrutturazione dell’edificio. Se una parte delle modifiche è da ricondurre a cambiamenti nella moda e nel gusto architettonico, un’altra serie di interventi sembra dettata dalla necessità di rispondere a nuove sfide di carattere ambientale, legate all’innalzamento dell’acqua di falda.
Il teatro romano di Aquileia: strutture originarie e successive trasformazioni architettoniche
Ghiotto Andrea Raffaele;Furlan Guido
2025
Abstract
Il contributo presenta lo stato di avanzamento delle conoscenze sul teatro romano di Aquileia, sulla base dei risultati degli scavi condotti dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova a partire dal 2015 e ormai prossimi al completamento. La prima parte del contributo si focalizza sulle caratteristiche dell’edificio nella sua fase di impianto, da collocarsi cronologicamente tra gli ultimi decenni del I secolo a.C. e i primi decenni del secolo successivo. Vengono prese in considerazione le sue specificità architettoniche e tecnico-costruttive (fondazioni, alzati, pavimenti, sistema di smaltimento delle acque) e viene discusso il caso dell’assenza della trachite euganea. L’attenzione si sposta poi sui modi e sulle ragioni che portarono, nell’arco di tempo compreso tra la metà del II secolo d.C. e l’età severiana, ad una sostanziale ristrutturazione dell’edificio. Se una parte delle modifiche è da ricondurre a cambiamenti nella moda e nel gusto architettonico, un’altra serie di interventi sembra dettata dalla necessità di rispondere a nuove sfide di carattere ambientale, legate all’innalzamento dell’acqua di falda.Pubblicazioni consigliate
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