Entrambi i concetti di riconoscimento e di vulnerabilità sono stati ampiamente analizzati e approfonditi all’interno del dibattito filosofico-morale e politico degli ultimi decenni. Quello di riconoscimento trae ispirazione dalla filosofia hegeliana ed è stato poi riproposto come concetto cardine della filosofia pratica (Ludwig Siep) o come categoria centrale per orientare il dibattito sul multiculturalismo delle società contemporanee (Charles Taylor) o come criterio fondante dell’etica sociale (Axel Honneth). Dal canto suo il concetto di vulnerabilità fa la sua comparsa all’interno del dibattito bioetico, inizialmente per indicare i rischi di abusi nei riguardi di persone particolarmente vulnerabili, coinvolte nelle pratiche di sperimentazione (Belmont Report, 1979); successivamente si perviene all’acquisizione che vi è una vulnerabilità universale, costitutiva di ogni essere umano e anzi di ogni essere vivente. Facendo interloquire i concetti di riconoscimento e vulnerabilità, l’articolo propone di distinguere tra riconoscimento primario di ogni essere umano, indipendentemente dalle sue dotazioni e capacità. e riconoscimento secondario, così come egli si sviluppa nelle diverse forme di vita culturali e sociali.
Considerazioni etiche in tema di riconoscimento e vulnerabilità
da re
2024
Abstract
Entrambi i concetti di riconoscimento e di vulnerabilità sono stati ampiamente analizzati e approfonditi all’interno del dibattito filosofico-morale e politico degli ultimi decenni. Quello di riconoscimento trae ispirazione dalla filosofia hegeliana ed è stato poi riproposto come concetto cardine della filosofia pratica (Ludwig Siep) o come categoria centrale per orientare il dibattito sul multiculturalismo delle società contemporanee (Charles Taylor) o come criterio fondante dell’etica sociale (Axel Honneth). Dal canto suo il concetto di vulnerabilità fa la sua comparsa all’interno del dibattito bioetico, inizialmente per indicare i rischi di abusi nei riguardi di persone particolarmente vulnerabili, coinvolte nelle pratiche di sperimentazione (Belmont Report, 1979); successivamente si perviene all’acquisizione che vi è una vulnerabilità universale, costitutiva di ogni essere umano e anzi di ogni essere vivente. Facendo interloquire i concetti di riconoscimento e vulnerabilità, l’articolo propone di distinguere tra riconoscimento primario di ogni essere umano, indipendentemente dalle sue dotazioni e capacità. e riconoscimento secondario, così come egli si sviluppa nelle diverse forme di vita culturali e sociali.Pubblicazioni consigliate
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