Il saggio analizza il Cecilia Martire (1644), poema agiografico in quattro canti di Margherita Costa dedicato al cardinale Francesco Barberini. L'opera rientra nel programma barberiniano di rinnovamento dell'epica sacra e si configura come un'operazione di autorappresentazione dell'autrice in veste di penitente al servizio della famiglia papale. Attraverso la riscrittura della Passio di Cecilia, Costa intreccia la celebrazione dell'eroismo della martire con l'encomio di Urbano I, primo papa e padre spirituale di Cecilia, prefigurazione di Urbano VIII. L'enfasi sulla castità e verginità di Cecilia diventa metafora della renovatio culturale e politica dei Barberini, impegnati nel recupero delle origini cristiane di Roma. Sebbene il poema sia uno strumento di pentimento pubblico e scenografico per Costa, essa non abbandona la lirica amorosa del passato come attestano le ottave non inserite nel poema ma ancora leggibili nel Barb. Lat. 4069.
Il Cecilia Martire di Margherita Costa (1644): pentimento e renovatio alla corte dei Barberini
Stella C
2022
Abstract
Il saggio analizza il Cecilia Martire (1644), poema agiografico in quattro canti di Margherita Costa dedicato al cardinale Francesco Barberini. L'opera rientra nel programma barberiniano di rinnovamento dell'epica sacra e si configura come un'operazione di autorappresentazione dell'autrice in veste di penitente al servizio della famiglia papale. Attraverso la riscrittura della Passio di Cecilia, Costa intreccia la celebrazione dell'eroismo della martire con l'encomio di Urbano I, primo papa e padre spirituale di Cecilia, prefigurazione di Urbano VIII. L'enfasi sulla castità e verginità di Cecilia diventa metafora della renovatio culturale e politica dei Barberini, impegnati nel recupero delle origini cristiane di Roma. Sebbene il poema sia uno strumento di pentimento pubblico e scenografico per Costa, essa non abbandona la lirica amorosa del passato come attestano le ottave non inserite nel poema ma ancora leggibili nel Barb. Lat. 4069.Pubblicazioni consigliate
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