Fin dall'attribuzione a Paolo Veneziano, il polittico dell'Incoronazione della Vergine delle Gallerie dell'Accademia di Venezia è stato oggetto di un ampio dibattito critico che ha riguardato prevalentemente questioni di carattere stilistico e di collocazione cronologica, mentre di rado sono state avanzate precise supposizioni sulla sua originaria ubicazione all'interno dell'insediamento veneziano delle suore minori di S. Chiara. Il contesto di provenienza dell'opera è stato dunque delineato sulla base di testimonianze inedite antecedenti all'incendio del 1572, che distrusse interamente la chiesa medievale e parte del monastero. Grazie al rinvenimento di un testo liturgico appartenuto alla comunità religiosa, che presenta diversi punti di contatto con le scene raffigurate, e attraverso la lettura delle finalità concettuali espresse dalle iconografie, è stato possibile formulare un'ipotesi in merito alla destinazione del dipinto come supporto visivo nel corso dei cerimoniali di vestizione delle monache, che avevano solitamente luogo nel coro. Data la funzione dell'opera, e considerando i documenti relativi al caso di un benefattore del monastero di origini veronesi, si è infine proposto che il polittico sia stato fatto realizzare dalla dogaressa Francesca Soranzo in vista della monacazione di sua figlia.

"Veni sponsa Christi, accipe coronam": ipotesi sull'ubicazione originaria, sulla funzione e sulla committenza del Polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano

Elena Khalaf
2023

Abstract

Fin dall'attribuzione a Paolo Veneziano, il polittico dell'Incoronazione della Vergine delle Gallerie dell'Accademia di Venezia è stato oggetto di un ampio dibattito critico che ha riguardato prevalentemente questioni di carattere stilistico e di collocazione cronologica, mentre di rado sono state avanzate precise supposizioni sulla sua originaria ubicazione all'interno dell'insediamento veneziano delle suore minori di S. Chiara. Il contesto di provenienza dell'opera è stato dunque delineato sulla base di testimonianze inedite antecedenti all'incendio del 1572, che distrusse interamente la chiesa medievale e parte del monastero. Grazie al rinvenimento di un testo liturgico appartenuto alla comunità religiosa, che presenta diversi punti di contatto con le scene raffigurate, e attraverso la lettura delle finalità concettuali espresse dalle iconografie, è stato possibile formulare un'ipotesi in merito alla destinazione del dipinto come supporto visivo nel corso dei cerimoniali di vestizione delle monache, che avevano solitamente luogo nel coro. Data la funzione dell'opera, e considerando i documenti relativi al caso di un benefattore del monastero di origini veronesi, si è infine proposto che il polittico sia stato fatto realizzare dalla dogaressa Francesca Soranzo in vista della monacazione di sua figlia.
2023
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3547320
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
  • OpenAlex ND
social impact