In considerazione del fatto che la malattia sembra rappresentare uno dei temi d'indagine privilegiato della letteratura ispanoamericana più attuale e del fatto che anche la critica sta cominciando ad occuparsene in modo serio e consistente, propongo in quest'articolo uno studio della rappresentazione e del significato simbolico dello spazio di cura nei romanzi di due tra i più emblematici narratori contemporanei. Se da un lato in Impuesto a la carne Eltit fa dell'ospedale la fortezza blindata di un potere normativo che tratta i cittadini come corpi malati da medicalizzare, dall'altro lo spazio della cura diviene in Bellatin un laboratorio aperto alla decostruzione e riformulazione delle categorie precostituite. Tuttavia, nella tendenza all'instabilità del senso che caratterizza entrambi gli autori, lo spazio chiuso dell'istituzione, la patria medica eltitiana, partorisce i semi della dissidenza e dell'anarchia, mentre, viceversa, il ricovero clandestino di Bellatin riassorbe il suo gestore in dinamiche e funzioni non troppo dissimili da quelle istituzionali. Parole chiave: malattia, cura, corpo, medicina, anarchia.

“La costruzione letteraria dello spazio di cura in Mario Bellatin e Diamela Eltit”

Francesco Fasano
2015

Abstract

In considerazione del fatto che la malattia sembra rappresentare uno dei temi d'indagine privilegiato della letteratura ispanoamericana più attuale e del fatto che anche la critica sta cominciando ad occuparsene in modo serio e consistente, propongo in quest'articolo uno studio della rappresentazione e del significato simbolico dello spazio di cura nei romanzi di due tra i più emblematici narratori contemporanei. Se da un lato in Impuesto a la carne Eltit fa dell'ospedale la fortezza blindata di un potere normativo che tratta i cittadini come corpi malati da medicalizzare, dall'altro lo spazio della cura diviene in Bellatin un laboratorio aperto alla decostruzione e riformulazione delle categorie precostituite. Tuttavia, nella tendenza all'instabilità del senso che caratterizza entrambi gli autori, lo spazio chiuso dell'istituzione, la patria medica eltitiana, partorisce i semi della dissidenza e dell'anarchia, mentre, viceversa, il ricovero clandestino di Bellatin riassorbe il suo gestore in dinamiche e funzioni non troppo dissimili da quelle istituzionali. Parole chiave: malattia, cura, corpo, medicina, anarchia.
2015
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