In prospettiva ecocritica, il presente lavoro è dedicato all’analisi di alcune affinità e differenze fra due opere di rilievo della letteratura russa della seconda metà del Novecento, Proščanie s Matëroj (Addio a Matëra, 1976) di V. Rasputin e Zona zatoplenija (Zona di allagamento, 2015) di R. Senčin. A quarant’anni di distanza, i due romanzi dialogano a partire dal soggetto comune, legato allo spunto reale dell’allagamento di svariati villaggi rurali siberiani per la costruzione di dighe e centrali idroelettriche, e da alcuni temi chiave. La prima parte del saggio introduce e contestualizza l’edificazione delle “grandi dighe”, illustrandone brevemente le caratteristiche, le finalità principali e le conseguenze ambientali per i territori e le popolazioni limitrofe. Si prosegue poi con il confronto fra i due testi letterari, focalizzandosi in particolare sull’immagine della natura e sul “cronotopo siberiano” che li contraddistingue: al centro di entrambe le opere, infatti, si può individuare un conflitto latente fra esseri umani e mondo naturale. La sezione conclusiva approfondisce la comparazione sul piano dei contenuti, prendendo in considerazione l’impatto psicologico traumatico degli ordini di evacuazione e reinsediamento sui personaggi. Le differenze stilistiche piuttosto marcate fra i due autori permettono infine di proporre delle riflessioni sui rapporti profondi tra i due romanzi, che vanno oltre la mera attualizzazione.
Dal passato al presente: il conflitto fra l’uomo e la natura siberiana in Proščanie s Matëroj (1976) e Zona zatoplenija (2015)
Ilaria Remonato
Writing – Original Draft Preparation
2024
Abstract
In prospettiva ecocritica, il presente lavoro è dedicato all’analisi di alcune affinità e differenze fra due opere di rilievo della letteratura russa della seconda metà del Novecento, Proščanie s Matëroj (Addio a Matëra, 1976) di V. Rasputin e Zona zatoplenija (Zona di allagamento, 2015) di R. Senčin. A quarant’anni di distanza, i due romanzi dialogano a partire dal soggetto comune, legato allo spunto reale dell’allagamento di svariati villaggi rurali siberiani per la costruzione di dighe e centrali idroelettriche, e da alcuni temi chiave. La prima parte del saggio introduce e contestualizza l’edificazione delle “grandi dighe”, illustrandone brevemente le caratteristiche, le finalità principali e le conseguenze ambientali per i territori e le popolazioni limitrofe. Si prosegue poi con il confronto fra i due testi letterari, focalizzandosi in particolare sull’immagine della natura e sul “cronotopo siberiano” che li contraddistingue: al centro di entrambe le opere, infatti, si può individuare un conflitto latente fra esseri umani e mondo naturale. La sezione conclusiva approfondisce la comparazione sul piano dei contenuti, prendendo in considerazione l’impatto psicologico traumatico degli ordini di evacuazione e reinsediamento sui personaggi. Le differenze stilistiche piuttosto marcate fra i due autori permettono infine di proporre delle riflessioni sui rapporti profondi tra i due romanzi, che vanno oltre la mera attualizzazione.Pubblicazioni consigliate
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