Industria 4.0 rappresenta la quarta rivoluzione industriale, caratterizzata dall’uso di macchine intelligenti e algoritmi che interagiscono con una forza lavoro evoluta in grado di collaborare con forme di Intelligenza Artificiale. L’impatto di Industria 4.0, e più in generale della transizione digitale, non si fa sentire quindi solo a livello produttivo, ma anche organizzativo. Le aziende sono chiamate a ripensare i loro processi, aggiornando le tecnologie, i modi di impiegarle nella produzione di beni e servizi, e acquisendo nuove competenze per governarle. Emergono figure professionali inedite come data scientists, cloud specialists, e information security managers, affiancate dalla necessità di interventi di up-skilling e re-skilling delle maestranze per adattarsi a queste innovazioni. La sfida della transizione digitale non è però uguale per tutti e varia a seconda della dimensione aziendale. Esiste una soglia dimensionale sotto la quale i cambiamenti organizzativi generati dalla trasformazione digitale, e la conseguente riprogettazione dei processi, delle funzioni e delle competenze, non sono facilmente realizzabili e, quindi, c’è un disincentivo agli investimenti. In altri termini, le pmi possono rischiare di restare escluse: come uscirne?
Lineari, transitorie, inedite. Quale formazione continua per le carriere di oggi e domani?
Paolo Gubitta
2024
Abstract
Industria 4.0 rappresenta la quarta rivoluzione industriale, caratterizzata dall’uso di macchine intelligenti e algoritmi che interagiscono con una forza lavoro evoluta in grado di collaborare con forme di Intelligenza Artificiale. L’impatto di Industria 4.0, e più in generale della transizione digitale, non si fa sentire quindi solo a livello produttivo, ma anche organizzativo. Le aziende sono chiamate a ripensare i loro processi, aggiornando le tecnologie, i modi di impiegarle nella produzione di beni e servizi, e acquisendo nuove competenze per governarle. Emergono figure professionali inedite come data scientists, cloud specialists, e information security managers, affiancate dalla necessità di interventi di up-skilling e re-skilling delle maestranze per adattarsi a queste innovazioni. La sfida della transizione digitale non è però uguale per tutti e varia a seconda della dimensione aziendale. Esiste una soglia dimensionale sotto la quale i cambiamenti organizzativi generati dalla trasformazione digitale, e la conseguente riprogettazione dei processi, delle funzioni e delle competenze, non sono facilmente realizzabili e, quindi, c’è un disincentivo agli investimenti. In altri termini, le pmi possono rischiare di restare escluse: come uscirne?Pubblicazioni consigliate
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