Le vicende degli orologiai di Pesariis rappresentano un caso molto interessante per capire la storia delle terre di passaggio del Friuli. Da un lato, la produzione di orologi e la loro commercializzazione e installazione rappresenta un caso atipico rispetto alla storiografia carnica, prevalentemente orientata ad evidenziare le caratteristiche di terra d’emigrazione. Dall’altro, è difficile capire lo sviluppo di questa attività senza una comprensione della storia della geografia economica del Friuli, della Contea di Gorizia e dell’Istria. Il Friuli e in particolare la Carnia erano terre di passaggio per i movimenti dei traffici veneziani e poi austriaci, ma erano anche luoghi di intensa interdipendenza con le regioni vicine. I Capellari e poi i Solari mantengono le loro attività in quell’area di confine a cavallo tra Venezia, Gorizia e Austria, muovendosi all’interno di quelle regioni che furono del Patriarcato di Aquileia e della Contea di Gorizia. Sfruttarono il persistere dei rapporti tra le parrocchie. Certamente le loro competenze vennero da Nord e dalle corporazioni Austriache, assenti in Veneto e quindi incapaci di sistematicamente trasmettere il mestiere orologiaio. Le applicarono in una zona tendenzialmente povera sfruttando le risorse tipiche carniche: manodopera a basso costo, tempo, energia non costosa e spirito di sacrificio. Furono abili a controllare questi mercati così come a rinnovare ed aggiornare le loro produzioni per reindirizzare le loro attività commerciali verso l’Italia dopo il 1866. Ma fin che fu possibile, mantennero la loro identità transregionale Mitteleuropea.

Terre di passaggio: le relazioni tra territori nello sviluppo dell'orologeria pesarina del Sette–Ottocento

Solari, s
2024

Abstract

Le vicende degli orologiai di Pesariis rappresentano un caso molto interessante per capire la storia delle terre di passaggio del Friuli. Da un lato, la produzione di orologi e la loro commercializzazione e installazione rappresenta un caso atipico rispetto alla storiografia carnica, prevalentemente orientata ad evidenziare le caratteristiche di terra d’emigrazione. Dall’altro, è difficile capire lo sviluppo di questa attività senza una comprensione della storia della geografia economica del Friuli, della Contea di Gorizia e dell’Istria. Il Friuli e in particolare la Carnia erano terre di passaggio per i movimenti dei traffici veneziani e poi austriaci, ma erano anche luoghi di intensa interdipendenza con le regioni vicine. I Capellari e poi i Solari mantengono le loro attività in quell’area di confine a cavallo tra Venezia, Gorizia e Austria, muovendosi all’interno di quelle regioni che furono del Patriarcato di Aquileia e della Contea di Gorizia. Sfruttarono il persistere dei rapporti tra le parrocchie. Certamente le loro competenze vennero da Nord e dalle corporazioni Austriache, assenti in Veneto e quindi incapaci di sistematicamente trasmettere il mestiere orologiaio. Le applicarono in una zona tendenzialmente povera sfruttando le risorse tipiche carniche: manodopera a basso costo, tempo, energia non costosa e spirito di sacrificio. Furono abili a controllare questi mercati così come a rinnovare ed aggiornare le loro produzioni per reindirizzare le loro attività commerciali verso l’Italia dopo il 1866. Ma fin che fu possibile, mantennero la loro identità transregionale Mitteleuropea.
2024
Alle Origini dell’Orologeria Pesarina. La Figura del Mercante Imprenditore e la Cultura dell’Itineranza in Friuli Venezia Giulia
9791221062069
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3544084
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
  • OpenAlex ND
social impact