La fiorente e feconda potenza della creatività risiede nella sua policromia concettuale che affonda le radici in un terreno dagli sfuggenti e contaminati confini epistemologici. Considerando la creatività come dono educabile presente in ciascuno fin dall’infanzia, i principali documenti nazionali ed internazionali fanno emergere l’urgenza irrinunciabile di una scuola che non si limiti ad educarla, ma generi le condizioni affinché possa riprodursi. Un contesto socio-culturale che sappia coltivare la creatività in tutte le sue sfumature, affinché diventi differente opportunità di relazione con gli altri e con il mondo, in un tempo incerto e fluido che invita ad essere comunitariamente abitato nella semiosfera culturale della sua complessità. Nell’insegnare la creatività vive la generatività del segno che per essere tale necessita della mediazione creativa possibile solo alla presenza del pensiero, inteso come pensiero creativo nella sua complessità. Mettere in segni la creatività a scuola potrebbe aprire un generativo dialogo tra didattica e semiotica in una bianca tela che attende solo di essere dipinta. Punti e linee di un piano didattico generativo per la creatività rappresenta, dunque, il cuore del presente studio esplorativo. Su questo scenario, la ricerca empirica aspira a dare una lettura generativa della creatività come oggetto di insegnamento a scuola attraverso una possibile contaminazione tra l’approccio del complex thinking e lo sguardo generativo della semiotica cognitiva, provando anche a tracciare l’orizzonte di una didattica generativa che mette in segni la creatività, operativamente tradotta nella PhilosophArt. La PhilosophArt è un’attività educativo-didattica inedita caratterizzata da generative discussioni segnanti graficamente e verbalmente in atelier comunitari, frutto e seme della contaminazione tra Philosophy for Children e arte astratta. Il desiderio dell’indagine è di descrivere la PhilosophArt come attività educativo-didattica che genera creatività tenendo conto della sua complessità e di individuare i segni del pensiero creativo-generativo che emergono attraverso essa. L’indagine, svoltasi durante l’anno scolastico 2022-2023, ha coinvolto l’intera comunità scolastica di una scuola primaria della provincia di Padova attraverso un percorso di 10 sessioni di PhilosophArt in ciascuna classe partecipante. In linea con l’oggetto di indagine e con i partecipanti, la ricerca qualitativa segue l’approccio dell’Art-Based Participatory Research. Le sessioni di pratica filosofica segnante in comunità di ricerca sono state il fertile terreno della raccolta dei dati, avvenuto attraverso videoregistrazioni che hanno consentito di rendere visibile il pensiero segnante co-generato durante le discussioni. Al fine di cogliere il nesso tra i segni verbali e grafici si è scelto di utilizzare la Video-Based content Analysis. L’emergere generativo della ricerca ha permesso di individuare un modello descrittivo della PhilosophArt ed il modello di categorizzazione del pensiero-segno, creativo-generativo, che in essa si manifesta nella sua complessità. Mobilitare la generatività come modello interpretativo per leggere una ricerca empirica sulla creatività ha portato all’emersione di nuove trame di senso su quanto già stato esplorato in ambito nazionale ed internazionale, dando vita ad un’opera didattica aperta dalle infinite interpretazioni possibili. Parole - chiave: didattica, creatività, generatività, segni, PhilosophArt
IN-SEGNARE LA CREATIVITÀ? Lo sguardo generativo per il pensiero complesso attraverso la PhilosophArt / Antoniello, SOFIA MARINA. - (2024 Sep 11).
IN-SEGNARE LA CREATIVITÀ? Lo sguardo generativo per il pensiero complesso attraverso la PhilosophArt
ANTONIELLO, SOFIA MARINA
2024
Abstract
La fiorente e feconda potenza della creatività risiede nella sua policromia concettuale che affonda le radici in un terreno dagli sfuggenti e contaminati confini epistemologici. Considerando la creatività come dono educabile presente in ciascuno fin dall’infanzia, i principali documenti nazionali ed internazionali fanno emergere l’urgenza irrinunciabile di una scuola che non si limiti ad educarla, ma generi le condizioni affinché possa riprodursi. Un contesto socio-culturale che sappia coltivare la creatività in tutte le sue sfumature, affinché diventi differente opportunità di relazione con gli altri e con il mondo, in un tempo incerto e fluido che invita ad essere comunitariamente abitato nella semiosfera culturale della sua complessità. Nell’insegnare la creatività vive la generatività del segno che per essere tale necessita della mediazione creativa possibile solo alla presenza del pensiero, inteso come pensiero creativo nella sua complessità. Mettere in segni la creatività a scuola potrebbe aprire un generativo dialogo tra didattica e semiotica in una bianca tela che attende solo di essere dipinta. Punti e linee di un piano didattico generativo per la creatività rappresenta, dunque, il cuore del presente studio esplorativo. Su questo scenario, la ricerca empirica aspira a dare una lettura generativa della creatività come oggetto di insegnamento a scuola attraverso una possibile contaminazione tra l’approccio del complex thinking e lo sguardo generativo della semiotica cognitiva, provando anche a tracciare l’orizzonte di una didattica generativa che mette in segni la creatività, operativamente tradotta nella PhilosophArt. La PhilosophArt è un’attività educativo-didattica inedita caratterizzata da generative discussioni segnanti graficamente e verbalmente in atelier comunitari, frutto e seme della contaminazione tra Philosophy for Children e arte astratta. Il desiderio dell’indagine è di descrivere la PhilosophArt come attività educativo-didattica che genera creatività tenendo conto della sua complessità e di individuare i segni del pensiero creativo-generativo che emergono attraverso essa. L’indagine, svoltasi durante l’anno scolastico 2022-2023, ha coinvolto l’intera comunità scolastica di una scuola primaria della provincia di Padova attraverso un percorso di 10 sessioni di PhilosophArt in ciascuna classe partecipante. In linea con l’oggetto di indagine e con i partecipanti, la ricerca qualitativa segue l’approccio dell’Art-Based Participatory Research. Le sessioni di pratica filosofica segnante in comunità di ricerca sono state il fertile terreno della raccolta dei dati, avvenuto attraverso videoregistrazioni che hanno consentito di rendere visibile il pensiero segnante co-generato durante le discussioni. Al fine di cogliere il nesso tra i segni verbali e grafici si è scelto di utilizzare la Video-Based content Analysis. L’emergere generativo della ricerca ha permesso di individuare un modello descrittivo della PhilosophArt ed il modello di categorizzazione del pensiero-segno, creativo-generativo, che in essa si manifesta nella sua complessità. Mobilitare la generatività come modello interpretativo per leggere una ricerca empirica sulla creatività ha portato all’emersione di nuove trame di senso su quanto già stato esplorato in ambito nazionale ed internazionale, dando vita ad un’opera didattica aperta dalle infinite interpretazioni possibili. Parole - chiave: didattica, creatività, generatività, segni, PhilosophArtFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
TESI_SofiaMarina_Antoniello.pdf
embargo fino al 11/09/2025
Descrizione: tesi_SofiaMarina_Antoniello
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Altro
Dimensione
30.78 MB
Formato
Adobe PDF
|
30.78 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.