Considerata la mole dell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, i paragrafi destinati alla trattazione tematica della filosofia sono pochi (per la precisione, sei: dal § 572 al § 577), le pagine scarse, e – aspetto significativo – una parte molto ampia del testo è occupata dalla nota al § 573, che rimette in campo la religione per distinguerne le modalità di trattazione dell’assoluto rispetto alla filosofia. Il quadro è certamente integrato dai paragrafi introduttivi dell’Enciclopedia (§§ 1-18), che forniscono informazioni rilevanti sul concetto hegeliano di filosofia, ma la loro modalità d’esposizione (storica e non scientifica) è denunciata innanzitutto da Hegel. La questione della brevità della sezione dedicata alla filosofia è però un falso problema. Qualsiasi studioso o studiosa di Hegel ha chiaro che la filosofia (la sua espo- sizione e la sua attuazione) non è per questo autore semplicemente un “risultato”, ma è altrettanto il processo del suo sviluppo. Per questo motivo, la concezione hegeliana della filosofia non è riducibile a quei sei paragrafi finali ma si sostanzia e concresce in tutto il testo. La questione della brevità diventa però significativa per individuare che cosa in particolare è stato selezionato da Hegel come contenuto di quei, appunto, sei paragrafi. Per quanto ci si propone di esplorare in questo articolo, si è scelto di evidenziare soprattutto due elementi. Il primo è un aspetto relazionale, che in questa sezione si trova particolarizzato come relazione tra arte, religione e filosofia. Una domanda stimolante, a cui non si cercherà di dare risposta qui, è se si tratti di una relazione gerarchica, che include giudizi di valore come dignità, capacità, importanza, superiorità, ecc. Oppure abbiamo a che fare con una relazione in cui arte, religione e filosofia coesistono con “pari valore”, seppure con una maggior chiarezza della filosofia rispetto alla forma e al contenuto concettuali? Ci si può spingere oltre, proiettando la domanda an- che sulle scienze particolari che, a livello di esposizione discorsiva, compaiono precedentemente nell’opera. La questione diventa allora: l’Enciclopedia propone un sistema relazionale gerarchico tra le scienze, filosofia inclusa, che implica anche giudizi di valore? Sviluppa un sistema piramidale in cui la vetta è la filosofia? O si danno altri tipi di “relazionalità orizzontale”? A essere interessanti non sono solo le possibili risposte interne al quadro hegeliano (e magari con un riferimento circoscritto al testo dell’Enciclopedia). Piuttosto, qui si vorrebbe rilanciare la questione all’oggi. L’idea di partenza è la seguente: a essere stimolante è il fatto che, leggendo la sezione dell’Enciclopedia dedicata allo “Spirito assoluto”, si possa sollevare (in maniera tanto potente e stratificata) la domanda rispetto alla relazionalità della filosofia con altri campi della produzione di pensiero. Questa interrogazione si complica ulteriormente in un contesto, quale quello contemporaneo, in cui la filosofia è anche marcatamente una disciplina, nonché una disciplina accademica, e in cui, all’interno di alcuni dibattiti, non solo si discute di interdisciplinarietà e transdisciplinarietà, ma anche di postdisciplinarietà (postdisciplinarity). In questo scenario, che ne è della filosofia e delle sue relazioni con altri ambiti del sapere? In che modo questa relazionalità definisce e trasforma la filosofia? Il secondo aspetto che si vuole enfatizzare – un tratto “classico” hegeliano – è la presentazione della filosofia come sapere di sé del concettuale. Tale sapere è altrettanto un sapere retrospettivo, retroattivo e trasformativo, che risignifica (soprattutto a livello logico) il proprio processo di sviluppo, nonché le “tappe” di questo sviluppo. I due aspetti menzionati confluiscono nella manciata di paragrafi finali dell’Enciclopedia, dedicati espressamente alla filosofia. Prima di procedere, è opportuno chiarire l’uso che se ne farà e, in generale, l’approccio a Hegel che verrà adottato. Gli elementi individuati interessano qui per la loro capacità, come si commentava più sopra, di sollevare questioni, produrre critica, e fornire strumenti concettuali utili alle problematiche discusse oggi. Lo scopo principale non è quindi esaminare questi aspetti all’interno di un perimetro solo hegeliano ma generare spazi di interazione tra il pensiero di Hegel e i dibattiti metafilosofici contemporanei, i quali si inter- rogano su che cosa sia la filosofia, come e perché debba essere condotta, quali siano i suoi oggetti, metodi e scopi, e quali relazioni intrattenga con le altre discipline. Nell’analisi saranno incluse proposte del recente dibattito sulla postdisciplinarietà e prospettive emerse nell’ambito delle teorie femministe. Il percorso prevede una risignificazione della tesi della non eccezionalità della filosofia, attraverso l’apertura a un rapporto orizzontale tra discipline e alla generazione di spazi epistemici che ridiscutono i confini disciplinari, impostando la ricerca sulla complessità, la critica e la creatività del pensiero. Gli aspetti hegeliani indicati più sopra saranno sviluppati e utilizzati per indagare il possibile ruolo (anche autocritico) della filosofia in questi orizzonti trasformativi delle discipline.

Nella postdisciplinarità attraverso Hegel: per una filosofia critico-trasformativa

Giovanna Miolli
2024

Abstract

Considerata la mole dell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, i paragrafi destinati alla trattazione tematica della filosofia sono pochi (per la precisione, sei: dal § 572 al § 577), le pagine scarse, e – aspetto significativo – una parte molto ampia del testo è occupata dalla nota al § 573, che rimette in campo la religione per distinguerne le modalità di trattazione dell’assoluto rispetto alla filosofia. Il quadro è certamente integrato dai paragrafi introduttivi dell’Enciclopedia (§§ 1-18), che forniscono informazioni rilevanti sul concetto hegeliano di filosofia, ma la loro modalità d’esposizione (storica e non scientifica) è denunciata innanzitutto da Hegel. La questione della brevità della sezione dedicata alla filosofia è però un falso problema. Qualsiasi studioso o studiosa di Hegel ha chiaro che la filosofia (la sua espo- sizione e la sua attuazione) non è per questo autore semplicemente un “risultato”, ma è altrettanto il processo del suo sviluppo. Per questo motivo, la concezione hegeliana della filosofia non è riducibile a quei sei paragrafi finali ma si sostanzia e concresce in tutto il testo. La questione della brevità diventa però significativa per individuare che cosa in particolare è stato selezionato da Hegel come contenuto di quei, appunto, sei paragrafi. Per quanto ci si propone di esplorare in questo articolo, si è scelto di evidenziare soprattutto due elementi. Il primo è un aspetto relazionale, che in questa sezione si trova particolarizzato come relazione tra arte, religione e filosofia. Una domanda stimolante, a cui non si cercherà di dare risposta qui, è se si tratti di una relazione gerarchica, che include giudizi di valore come dignità, capacità, importanza, superiorità, ecc. Oppure abbiamo a che fare con una relazione in cui arte, religione e filosofia coesistono con “pari valore”, seppure con una maggior chiarezza della filosofia rispetto alla forma e al contenuto concettuali? Ci si può spingere oltre, proiettando la domanda an- che sulle scienze particolari che, a livello di esposizione discorsiva, compaiono precedentemente nell’opera. La questione diventa allora: l’Enciclopedia propone un sistema relazionale gerarchico tra le scienze, filosofia inclusa, che implica anche giudizi di valore? Sviluppa un sistema piramidale in cui la vetta è la filosofia? O si danno altri tipi di “relazionalità orizzontale”? A essere interessanti non sono solo le possibili risposte interne al quadro hegeliano (e magari con un riferimento circoscritto al testo dell’Enciclopedia). Piuttosto, qui si vorrebbe rilanciare la questione all’oggi. L’idea di partenza è la seguente: a essere stimolante è il fatto che, leggendo la sezione dell’Enciclopedia dedicata allo “Spirito assoluto”, si possa sollevare (in maniera tanto potente e stratificata) la domanda rispetto alla relazionalità della filosofia con altri campi della produzione di pensiero. Questa interrogazione si complica ulteriormente in un contesto, quale quello contemporaneo, in cui la filosofia è anche marcatamente una disciplina, nonché una disciplina accademica, e in cui, all’interno di alcuni dibattiti, non solo si discute di interdisciplinarietà e transdisciplinarietà, ma anche di postdisciplinarietà (postdisciplinarity). In questo scenario, che ne è della filosofia e delle sue relazioni con altri ambiti del sapere? In che modo questa relazionalità definisce e trasforma la filosofia? Il secondo aspetto che si vuole enfatizzare – un tratto “classico” hegeliano – è la presentazione della filosofia come sapere di sé del concettuale. Tale sapere è altrettanto un sapere retrospettivo, retroattivo e trasformativo, che risignifica (soprattutto a livello logico) il proprio processo di sviluppo, nonché le “tappe” di questo sviluppo. I due aspetti menzionati confluiscono nella manciata di paragrafi finali dell’Enciclopedia, dedicati espressamente alla filosofia. Prima di procedere, è opportuno chiarire l’uso che se ne farà e, in generale, l’approccio a Hegel che verrà adottato. Gli elementi individuati interessano qui per la loro capacità, come si commentava più sopra, di sollevare questioni, produrre critica, e fornire strumenti concettuali utili alle problematiche discusse oggi. Lo scopo principale non è quindi esaminare questi aspetti all’interno di un perimetro solo hegeliano ma generare spazi di interazione tra il pensiero di Hegel e i dibattiti metafilosofici contemporanei, i quali si inter- rogano su che cosa sia la filosofia, come e perché debba essere condotta, quali siano i suoi oggetti, metodi e scopi, e quali relazioni intrattenga con le altre discipline. Nell’analisi saranno incluse proposte del recente dibattito sulla postdisciplinarietà e prospettive emerse nell’ambito delle teorie femministe. Il percorso prevede una risignificazione della tesi della non eccezionalità della filosofia, attraverso l’apertura a un rapporto orizzontale tra discipline e alla generazione di spazi epistemici che ridiscutono i confini disciplinari, impostando la ricerca sulla complessità, la critica e la creatività del pensiero. Gli aspetti hegeliani indicati più sopra saranno sviluppati e utilizzati per indagare il possibile ruolo (anche autocritico) della filosofia in questi orizzonti trasformativi delle discipline.
2024
Attraverso il sistema. Criticità e guadagni teorici del pensiero hegeliano a 250 anni dalla nascita
978-88-7723-226-7
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