Durante il periodo di confinamento forzato per arginare la diffusione del Coronavirus, istituzioni e individui si sono trovati in condizioni del tutto inedite nella contemporaneità tardo moderna. La restrizione delle mobilità si è manifestata con la sospensione del tempo ordinario. Anche la religiosità collettiva e i riti, ovvero le due dimensioni sociali della religione, sono improvvisamente diventati potenziali vie della diffusione di malattia e morte e non momenti di consolazione e conforto nella comunità di credenti e praticanti. Questa indagine sociologica si è focalizzata sulla religiosità degli italiani, utilizzando uno strumento tipico della survey: la scelta della metodologia quantitativa ha permesso la somministrazione per via telematica di 913 questionari (CAWI) su un campione non probabilistico e auto-selezionato di persone fra i 18 e i 75 anni, diffuso attraverso diverse reti di indirizzari, il passaparola e i social media: i canali hanno funzionato parzialmente a valanga. I dati raccolti sono significativi nel descrivere un campione di cattolici “convinti” che si sono trovati a vivere una religiosità personale e privata in un ambiente ibrido tra l’etere e la propria casa. Essi hanno mobilizzato la loro fede come risorsa sociale, manifestando una libertà di espressione attraverso i social network.
Religione e religiosità ai tempi del Coronavirus: una ricerca sui Cattolici italiani
Rech Giovanna;
2023
Abstract
Durante il periodo di confinamento forzato per arginare la diffusione del Coronavirus, istituzioni e individui si sono trovati in condizioni del tutto inedite nella contemporaneità tardo moderna. La restrizione delle mobilità si è manifestata con la sospensione del tempo ordinario. Anche la religiosità collettiva e i riti, ovvero le due dimensioni sociali della religione, sono improvvisamente diventati potenziali vie della diffusione di malattia e morte e non momenti di consolazione e conforto nella comunità di credenti e praticanti. Questa indagine sociologica si è focalizzata sulla religiosità degli italiani, utilizzando uno strumento tipico della survey: la scelta della metodologia quantitativa ha permesso la somministrazione per via telematica di 913 questionari (CAWI) su un campione non probabilistico e auto-selezionato di persone fra i 18 e i 75 anni, diffuso attraverso diverse reti di indirizzari, il passaparola e i social media: i canali hanno funzionato parzialmente a valanga. I dati raccolti sono significativi nel descrivere un campione di cattolici “convinti” che si sono trovati a vivere una religiosità personale e privata in un ambiente ibrido tra l’etere e la propria casa. Essi hanno mobilizzato la loro fede come risorsa sociale, manifestando una libertà di espressione attraverso i social network.Pubblicazioni consigliate
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