La sostituzione della domanda nel corso del processo come causa di irricevibilità nell'affare delle allegazioni di genocidio

Nell’àmbito dell’affare altamente politicizzato delle allegazioni di genocidio tra Ucraina e Federazione russa, con la sentenza sulle obiezioni preliminari del 2 febbraio 2024 la CIG ha clamorosamente respinto la domanda ucraina. L’attrice aveva infatti richiesto alla Corte di accertare che la Federazione russa, attraverso la sua “operazione militare speciale” lanciata nel febbraio 2022, avesse violato la Convenzione ONU sul genocidio. Nonostante la Corte abbia basato la sua conclusione sul difetto di giurisdizione ratione materiae, la presente nota ritiene che una argomentazione altrettanto importante fosse il mutamento della domanda fatta dall’Ucraina dopo la presentazione della stessa. Il panorama tratta inoltre delle conseguenze problematiche derivanti dalla decisione della Corte di affermare, al contrario, la propria giurisdizione in relazione alla domanda ucraina di pronunciarsi con un “accertamento negativo” sulla presunta violazione della suddetta Convenzione.